domenica 21 dicembre 2014

Bob Marley & The Wailers - Exodus



Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito


                                                                         


Oggi con quest'articolo non scriverò di un uomo, di un musicista o di un artista. Scriverò di una leggenda, di un profeta per tutti i giamaicani. Si tratta di Robert Nesta Marley, meglio conosciuto come Bob. La sua non è mai stata una vita facile, figlio di un ufficiale di marina inglese, che abbandonò la moglie prima della nascita di Bob, e di una giamaicana, fu etichettato fin dall'infanzia come "mezzosangue" sia dai bianchi che dai neri. Inoltre parliamo di un uomo cresciuto a Trenchtown, il ghetto di Kingston negli anni 50 e 60 insomma non proprio un posto per famiglie. Bob Marley rappresenta per milioni di persone l'esempio più grande di rivincita, la sua infatti non è stata una vendetta, lui è arrivato ad essere un profeta senza mai dimenticare chi fosse o da dove provenisse. Durante tutta la sua carriera da musicista fu attivo nella lotta ai diritti civili, e al razzismo, facendo concerti volti all'obbiettivo sia in Giamaica che nel resto del mondo, come per esempio il concerto per l'indipendenza dello Zimbabwe. Ho deciso di parlare di questo album perché è secondo me quello con cui ha acquistato più consapevolezza a livello internazionale, un disco comunque fedele ai princìpi dell'artista e al suo sound. Exodus è un album difficile per Bob perché è salito alla ribalta internazionale grazie a fantastici pezzi come Get Up Stand Up, No Woman No Cry, I Shot The Sheriff, quest'ultimo divenuto effettivamente famoso prima di Marley grazie ad una ottima cover di Eric Clapton. Oltre tutto il disco è il primo dopo lo scioglimento degli Wailers per le rispettive carriere soliste (Peter Tosh, il chitarrista, ebbe anche un buon successo), arriva poco dopo un attentato alla sua vita avvenuto a Kingston qualche tempo prima per cui è costretto a registrare il disco a Londra, e subito prima che gli fosse diagnosticato il melanoma che 4 anni dopo lo ha portato alla morte. Come ho già detto i temi del disco sono i soliti, politica e religione. Questo lo testimonia già la prima traccia Natural Mystic, una canzone con un'atmosfera malinconica, che parla di un passato e di un presente fatti di sofferenza, ma anche di con speranza in un cambiamento futuro che è nell'aria e che può essere sfruttato solo con la vera consapevolezza delle persone nella realtà, con l'obbiettivo di migliorarla. La seconda So Much Things To Say invece tratta specificatamente le tematiche del Rastafarianesimo, con una critica all'uomo bianco, sfruttatore e capace di qualsiasi violenza durante tutta la storia, che non va combattuto con la violenza ma con la forza dello spirito e con la profonda convinzione dell'uguaglianza fra tutti gli uomini. Fra questi versi infatti quello che secondo me è il più simbolico e il più importante è "Remember that when the rain falls, it don't fall on one man's house" testimonianza che la natura non fa nessuna differenza di classe, razza, religione o politica. La canzone successiva è sempre una critica verso lo sfruttatore, guidato dalla legge del più forte ad alimentare la sua ricchezza personale che lo rende cieco e quindi colpevole davanti alle altre persone, il titolo di questa canzone è appunto Guiltiness. 
 La terza canzone del disco The Heaten ti porta in un'atmosfera buia, magari accanto ad un fuoco in cui Bob quasi come un rito invoca la vittoria di Jah, Dio Rastafariano, contro il pagano. L'ultima traccia del lato A è la title track del disco ovvero Exodus, una canzone che richiama appunto all'Esodo degli Ebrei in Egitto che guidati da Mosè sono tornati in Palestina. Nello stesso modo tutti i Rastafariani (il popolo di Jah come dice la canzone) devono tornare nella loro terra natia l'Africa da dove sono stati portati via con la forza e dove devono tornare con l'aiuto di un profeta, che alcuni come abbiamo visto hanno riconosciuto nello stesso Marley. La canzone ha anche un motivo personale per l'autore che infatti era stato costretto a lasciare la Giamaica per motivi politici. Allora, a questo punto arriviamo al lato B e ci si aspetterebbe che il disco cominci a perdere qualcosa, e invece è proprio qui che inizia il bello, qui ci sono le canzoni che per prime mi hanno fatto innamorare di Bob Marley e del reggae. L'apertura di questo lato B è affidata a Jammin' , una canzone in cui per immergersi totalmente bisogna liberare la mente da ogni pensiero e lasciar fluire le emozioni con la musica, e come dice l'autore improvvisare. E proprio a quel punto ci si sente diversi, un po' più liberi, staccati dal mondo che ci circonda, ed è quello che mi ha fatto piacere da subito il reggae, il senso di libertà che arriva all'ascolto. La prossima rimane comunque lontano dalla politica in quanto Waiting in Vain, parla di un amore di lunga data non ricambiato, ma che comunque porta sollievo e speranza all'amante che ci trasporta in un atmosfera di serenità.  L'amore è il tema anche della prossima canzone, Turn Your Lights Down Low, anche se però in questo caso si tratta di un amore più fisico, di un momento di pura passione tra due amati che si nascondono dietro una tenda. Le canzoni che chiudono l'album, sono ormai passate alla storia come due delle sue migliori canzoni, anche in quanto a successo. Si tratta di Three Little Birds One Love, la prima è probabilmente quella di cui ho un ricordo più nitido, certo l'avevo già sentita da qualche parte ma magari non consapevole come in quel momento, era un pomeriggio d'estate, come al solito in comitiva si stava scherzando tirando quattro calci ad un pallone, un amico durante una pausa la mette sul telefono, e li è arrivata l'illuminazione, grandissima canzone, che ti fa pensare al lato positivo della vita e sempre alla possibilità di un futuro migliore, un futuro che sarà vissuto in serenità, il tutto accompagnato da una melodia coinvolgente che ti scioglie del tutto. La seconda, One Love, la traccia che chiude l'album parla sempre di amore, ma in questo caso un amore voluto da Dio che ci unisce tutti e ci fa vivere in uno spirito di fratellanza, gesto che THE LEGEND invita a fare a tutti per una vita migliore.



Bob Marley (voce, chitarra, percussioni)
Aston Barrett (basso, chitarra, percussioni)
Carlton Barrett (batteria, percussioni)
Tyrone Downie (tastiere, percussioni, cori)
Alvin "Seeco" Patterson (percussioni)
Le Threes (Rita Marley, Marcia Griffiths, Judy Mowatt) (cori)

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito







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