mercoledì 22 maggio 2013

U2 - The Unforgettable Fire





L’ispirazione ci venne a Chicago, ad un’esposizione al Peace Museum: c’erano i dipinti dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaky. Il titolo della mostra era: The Unforgettable Fire.
The Edge

Nel 1984 gli U2 pubblicano The Unforgettable Fire e per la prima volta si discostano dai suoni e dai temi dei primi album, che per certi versi, sono un unico album diviso in tre.
Inizia la collaborazione con Brian Eno e questo disco potrebbe essere definito come il “prototipo” di un disco alla U2, è il disco che getta le basi per The Joshua Tree, è l’inizio dell’evoluzione di un gruppo che a poco a poco inizia a far sentire la propria voce in tutto il mondo.
Il titolo del disco è un omaggio ad una mostra di quadri dipinti da alcuni superstiti alla bomba atomica di Hiroshima del 1945.
In copertina appare il Moydrum Castle, un castello storico irlandese, nei cui pressi gli inglesi distrussero alcune fattorie, in risposta gli irlandesi lo incendiarono, con l’obiettivo di togliere le tracce dello sfregio inglese.
A detta di Bono è un disco deliziosamente sfocato, sgranato come un quadro impressionista, molto diverso da uno slogan su un tabellone pubblicitario.

L’unico testo presente all’interno del disco è quello della prima canzone A Sort Of Homecoming, che tratta il tema di un fantastico a casa, in un mondo in cui non ci siano più bandiere a dividere le popolazioni.
Pride (In The Name Of Love), è il primo singolo del disco le cui parole rendono onore a Martin Luther King, come ispirazione per cambiare le cose (They took your life/They could not take your pride).
Pride è una delle canzoni più famose degli U2, è inserita nelle raccolte The Best Of 1980-1990 e U218 Singles ed è nella lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi secondo Rolling Stone.
La titletrack è un insieme di immagini e speranze quasi indipendenti l’una dall’altra. È curioso come il titolo del disco e della canzone non viene mai pronunciato e che la canzone non ha nessuna valenza politica.
Bad è una delle canzoni più belle in assoluto degli U2, una di quelle gemme nascoste, che ogni tanto rispolverano ai concerti,  come nella data romana dello U2360°. Il testo parla della droga, di come il gruppo ha avuto la fortuna di avere successo, di avere una vita speciale, sorte parecchio differente rispetto a quella di tanti altri ragazzi di Dublino che hanno visto bruciare la propria vita dietro ad un’amante pericolosa che risponde al nome di eroina
MLK a chiudere e un altro omaggio a Martin Luther King e agli ultimi concerti è stata legata a Walk On.
The Unforgettable Fire è la vera virata verso la musica degli U2. Dopo gli inizi post-punk, ora provano a dare un’ondata personale alla musica e attraverso il singolo Pride (In The Name Of Love) riescono, come già successo per Sunday Bloody Sunday, a fermare in tempo e a rimanere nella storia.

Voto: 7/10

UK Album Chart #1
US Album Chart #12



U2 – The Unforgettable Fire (1984)

Side One
A Sort Of Homecoming
Pride (In The Name Of Love)
Wire
The Unforgettable Fire

Side Two
4th Of July
Bad
Indian Summer Sky
Elvis Presley And America

martedì 21 maggio 2013

Spotify Yourself

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito



Per noi amanti della musica in formato fisico i vari youtube, itunes possono avvicinarsi molto al nostro concetto di blasfemia.
Ma quando trovi un programma in cui puoi ascoltare tutta la musica del mondo, non puoi fare a meno di essere felice.
Spotify è questo. È curiosare tra miliardi di canzoni e trovare quelle che in vinile non hai mai trovato, le versioni live, le b-side dei singoli, album mai più ristampati.
C’è qualche assenza storica come Led Zeppelin o Pink Floyd… ma di questi gruppi si dovrebbero trovare ancora i dischi in giro.
La nostra playlist sempre in continua evoluzione è questa:

Il Terzo Lato Del Vinile

01 The Smiths – The Queen Is Dead (2011 Remastered Version)
02 Spandau Ballet – Only When You Leave (2010 Remaster)
03 U2 – Sunday Bloody Sunday
04 The Smiths – Asleep
05 Green Day – Missing You
06 Simple Minds – Sanctify Yourself (Edit)
07 Johnny Marr – The Messenger

Vi lascio con una versione live da brivido di Sanctify Yourself dei Simple Minds.

DON’T YOU FORGET ABOUT US






domenica 19 maggio 2013

Townshend è gay?

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

Siamo a New York, corre l'anno 1990, ma le prime voci iniziarono già a trapelare nel 1980 dopo la pubblicazione dell'album EMPTY GLASS, il secondo album di Pete Townshend (anche se viene considerato il primo dato che Who Came First era una collezione di demo). L'album tratta diversi temi e problemi che Townshend stava affrontando in quel periodo, come l'alcolismo, l'abuso di droga, la morte di alcuni amici. Empty Glass contiene anche una canzone d'amore, Let My Love Open the Door, che si posizionò nella top ten dei singoli negli Stati Uniti, oltre agli altri singoli che ebbero un successo minore Rough Boys e A Little Is Enough. Specie dopo aver ascoltato il brano Rough Boys (ragazzi rudi) un brano che, apparentemente, sembra mettere alla berlina gay americani e punk inglesi colpevoli, secondo Townshend, di "vestirsi allo stesso modo, di indossare abiti di pelle e divise militari". In realtà, poi canta "I wanna bite and miss you, I wanna see what I can find" (voglio morsicarvi e baciarvi per capire cosa ci trovo). Tutti si interrogano, Pete fa parlare molto di se sulle riviste e poi, il 14 Novembre del 1990, dal settimanale "Newsweek" arriva l'attesa conferma in una lunghissima intervista al chitarrista e leader della rock band Who.
"So cosa significa essere donna", spiega la rockstar inglese, "perché anch'io mi sento un po femmina. E non voglio che mi si consideri solamente un maschio". La dichiarazione fa scalpore che perché (per via dell'atteggiamento aggressivo e, a volte, violento tenuto sul palco) da sempre Townshend incarna lo spirito del "rocker machista".
Pete dichiara che la canzone Rough Boys ha rappresentato una sorta di coming out. "E' vero", dice Townshend al settimanale americano, "la scrittura di quel brano è stata una presa di coscienza. Ho dovuto ammettere a me stesso di essere circondato da persone che non solo adoravo, ma delle quali mi sentivo sessualmente attratto. Ed erano tutti maschi. Quel particolare lato della mia personalità era passivo, subordinato".
Per la cronaca, il brano Rough Boys è stato registrato insieme all'ex batterista degli Small Faces, Kenny Jones chiamato proprio da Pete a sostituire Keith Moon negli Who, dopo la prematura scomparsa di quest'ultimo. Grazie a Rough Boys, Townshend ha attirato verso di sé le simpatie della comunità gay internazionale. Voto 6, solo sufficienza per Pete, questo album per me rimane, senza grandi idee musicali, dopo il quasi sperimentale Who Came First, questo disco è sicuramente troppo pulito e "semplice", ma comunque degno di nota.



Tracce

Tutte le tracce sono state composte da Pete Townshend.

Rough Boys - 4:02
I Am an Animal - 3:51
And I Moved - 3:21
Let My Love Open the Door - 2:44
Jools and Jim - 2:36
Keep on Working - 3:23
Cat's in the Cupboard - 3:34
A Little Is Enough - 4:42
Empty Glass - 5:25
Gonna Get Ya - 6:25

Bonus track della ristampa del 2006- Imperial Japan CD

I Am an Animal (demo con versione alternativa della voce) - 3:48
Keep on Working (demo con versione alternativa della voce) - 3:32
And I Moved (demo con versione alternativa della voce) - 3:06
Gonna Get Ya (work-in-progress long version) - 11:24
Tracce non inserite nell'album

Classified (demo registrato nel 1970 pubblicato come b-side in diverse versioni europee del singolo del 1980 Let My Love Open the Door)
Greyhound Girl (b-side di Let My Love Open the Door EP in Europa)
Let My Love Open the Door (alternative mix dal CD singolo UK del 1996)

Musicisti

Pete Townshend - voce, chitarra, tastiere, sintetizzatore

Altri musicisti

John "Rabbit" Bundrick - tastiere "straight"
Mark Brzezicki - batteria
James Asher - batteria
Simon Phillips - batteria
Tony Butler - basso
Kenney Jones - batteria in Rough Boys
Raphael Rudd - arrangiamenti degli ottoni in Rough Boys
Peter Hope-Evans - armonica a bocca in Cat's In The Cupboard

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito