mercoledì 30 gennaio 2013

U2 Boy

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

 Ero un buono a nulla. L'unico lavoro che riuscivo a fare era il benzinaio. Ma la musica per me era la cosa più facile del mondo, mi aiutava a uscire dalla banalità di una vita da ragazzo di periferia.
 Bono



In breve gli U2 si formano nel 1976 nella scuola Mount Temple School di Dublino quando Adam Clayton, il non ancora The Edge e un ragazzo ribelle che porta il nome di un negozio di cornetti acustici, rispondono al messaggio lasciato in bacheca di Larry Mullen Jnr.
Iniziano senza successo col nome Feedback. Due anni più tardi il gruppo, durante un concerto, improvvisò una votazione per alzata di mano sul nome del gruppo stesso. Feedback o U2?
Con il nuovo nome riescono a pubblicare un EP di mille copie e partecipano ad un programma televisivo.

Il 20 ottobre 1980 esce Boy. Il tema dell’album come suggerisce il titolo è il cambiamento tra ragazzo e adulto.
In copertina c’è Peter Rowan, un bambino di sei anni, che venne ricompensato per quella foto con una scatola di barrette Mars. Comparirà anche tre anni dopo, nella copertina di War e di The Best Of 1980-1990.
In USA e in Canada la copertina dovette essere modificata, per ovviare alle assurde accuse di pedo-pornografia.
La canzone più conosciuta dell’album è indubbiamente I Will Follow, l’unica ad essere cantata in ogni tour degli U2. Le parole di Bono sono incentrate sulla perdita della madre, nel 1974, e delle conseguenti responsabilità e confusioni che si mischiano nella testa e nell’animo di un ragazzo appena quattordicenne (A boy tries hard to be a man/His mother takes him by the hand/If he stops to think, he starts to cry/Oh why?).
Questa canzone è fondamentale nel percorso del gruppo e per Bono rappresenta una ferita mai cicatrizzata, che lo porterà in seguito a scrivere altre canzoni sullo stesso tema.
Twilight è un crepuscolo metaforico dove si provano ad incontrare il ragazzo e l’uomo, ma anche un momento di solitudine in cui le paure tornano a galla, un momento che devi risolvere da solo in un luogo indefinito in cui nessuno ti capisce (Twilight, night and day/Twilight, can't find my way).
An Cat Dubh e Into The Heart, che diventeranno presto un’unica canzone biunivoca, parlano prima di un litigio da ragazzi tra Bono e la sua futura moglie, poi, dell’impossibilità di tornare allo stato di bambino dovuto allo scorrere del tempo (Into the heart, into the heart of a child/I can't go back/I can't stay awhile).
Out Of Control, primo singolo in assoluto degli U2, è stata scritta da Bono nel giorno del suo diciottesimo compleanno e descrive la rabbia e l’impotenza che abbiamo di fronte ai momenti fondamentali della nostra vita: nessuno sceglie quando nascere, né quando morire (One day I'll die/The choice will not be mine/The choice will not be mine/You can't fight fate).
Stories For Boys, cantata spesso nella conclusione di Vertigo nel tour 2005, è una fantastica fuga dalla realtà, mentre The Ocean, un pezzo che verrà cantato per la prima volta nel 2005, è una riflessione in riva al mare che evoca la figura di Dorian Gray.
A Day Without Me è scritta per Ian Curtis, il frontman dei Joy Division, uno dei grandi riferimenti di Bono, appena suicidatosi. Il protagonista del testo è un suicida che guarda dal di fuori il mondo dei vivi.
The Electric Co. si concentra su una pratica medica molto in voga negli anni settanta, l’elettroshock, mentre, l’ultima canzone, Shadows And Tall Trees, il cui titolo è chiaramente ripreso dal romanzo Il Signore Delle Mosche di William Golding, è la conclusione di un percorso che ancora non trova la meta giusta.
Boy è un disco puro e diretto, in cui tutti i testi sono microcosmici e autobiografici. È un buon inizio per gli U2, ancora lontani da scoprire di essere la più grande rock band del mondo. Ancora lontani dai suoni sperimentali che li hanno contraddistinti.

Voto: 7/10



U2 – Boy (1980)

Side One
I Will Follow
Twilight
An Cat Dubh
Into The Heart
Out Of Control

Side Two
Stories For Boys
The Ocean
A Day Without Me
Another Time, Another Place
The Electric Co.
Shadows And Tall Trees

UK Album Chart: #52

Written by U2
Producer: Steve Lillywhite
Manager: Paul McGuinness
Sleeve design/Layout: Bono, Rapid Exteriors
Studio: Windmill Lane, Dublin
Mastered  at The Sound Clinic by John Dent

Bono: singer
The Edge: guitar player
Adam Clayton: bass guitar

domenica 27 gennaio 2013

U2 Communication

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

Adesso che sono latitanti posso provarci.
Sto per iniziare una scalata impossibile. Da fan darei 10 a tutti i dischi, ma, è chiaro, che certe cose sono riuscite meglio altre peggio ai miei eroi adolescenziali.
Per anni ho pensato, errando, che non esistesse musica all’infuori di questi quattro ragazzi di Dublino. Adesso posso dire che gli U2 hanno la capacità di essere lo specchio del mondo che cambia in senso politico e sociale.
Per me nella loro musica c’è la perfetta sintesi tra suono e parole, tra amore e contestazione. C’è  la sintesi del suono di tante band indimenticabili come Beatles, Simple Minds, The Clash, Joy Division.
 Nelle loro pubblicazioni c’è molto ragionamento e poca voglia di auto elogiarsi. Evidente  se consideriamo che, a detta di tutti, sono una delle migliori live band ed hanno  pubblicato solo un disco live nei primi anni di carriera (Under A Blood Red Sky). Se consideriamo che in oltre trent’anni di attività hanno pubblicato tre raccolte, di cui due divise per decenni (The Best of 1980-1990, The Best of 1990-2000).
In ogni album, e per album intendo musica, testi e immagini,  c’è un suono e un messaggio da cogliere che li butta per forza di cose in un periodo storico ben delineato. Sunday Bloody Sunday, Pride (In The Name Of Love), Please, Walk On sono solo gli esempi più celebri.
Gli U2 sono gli alfieri del postmodernismo in campo musicale e il messaggio raggiungerà l’apice in Acthung Baby e nel seguente Zoo Tv Tour. In PopMart ci sarà un chiaro rimando al consumismo e al mondo dei fast food. Sarà la prima band a suonare in America dopo l’attentato terroristico dell’undici settembre.
Non mi fate svelare tutto adesso. Se avrete la pazienza di seguirmi scopriremo insieme tante curiosità intorno a questi ragazzi che dall’Irlanda hanno influenzato milioni di ragazzi divenuti ormai uomini.
U2 più che udue, più che youtoo, più che anche tu, vuol dire COMUNICAZIONE.




‘Gli U2 erano già una band ancora prima di essere in grado di suonare.’
-          Bono

venerdì 18 gennaio 2013

Mamma Roma! Morrissey 2012

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito



Ormai non speravo più che Steven Patrick Morrissey, noto ai più semplicemente come Morrissey, tornasse a Roma per un concerto.
Il suo ultimo album di inediti Years of Refusal (“Anni di Rifiuto”) risale al 2009 e le sue ultime dichiarazioni sulla pubblicazione del nuovo disco sono quantomeno sconcertanti: 'Il seguito di Years of refusal è pronto e galleggia selvaggiamente contro i frangiflutti – ha dichiarato l'artista – al momento, non ho ancora trovato un'etichetta che sia disposta a giocare a carte scoperte. E io, tra i tanti talenti che possiedo, proprio non ho quello per il fai da te'.
Nell’aprile del 2011 l’etichetta Major Minor pubblica la raccolta The Very Best of Morrissey, diciotto tracce rimasterizzate del periodo che va dallo scioglimento degli Smiths al 1995.
Moz gira il mondo per concerti ma nessuna data in Italia, finché un giorno su internet apprendo che ha in programma cinque date nel nostro paese (Roma, Genova, Milano, Firenze, Grado).

7 luglio 2012. A Roma fa caldissimo ed io sono nel periodo degli esami universitari, anche stavolta, quando comprai i biglietti non pensai a niente di tutto questo.
Arriviamo per le sei nella zona e ci sono parecchie persone pronte ad entrare.
Solo dopo il tramonto aprono l’ingresso alla Cavea e inevitabilmente il concerto inizia con un’ora di ritardo.

Per Morrissey Roma non è una città qualunque. Ha vissuto nella Capitale nel 2005, dove ha registrato un  disco molto sentito e poco apprezzato Ringleaders of the Tormentors (“il capobanda dei tormentatori”), all’interno del quale c’è la collaborazione con il maestro Ennio Morricone in Dear God Please Help me, e una delle hit più famose del suo repertorio, You Have Killed Me in cui omaggia esplicitamente Pier Paolo Pasolini e la città di Roma, a riguardo disse: "La cultura italiana è ricca e risuona in tutto il mondo. E in  rima linea per questa cultura, anche se a molti italiani questo piace e a molti no, c' è Pasolini. Il mio nuovo disco cerca di vendicare Pasolini. I suoi saggi sulla vita italiana sono oggi più veri che mai”.
Anna Magnani e Pier Paolo Pasolini
Oltre all’ammirazione per Pasolini e per la cultura alla domanda sul motivo per cui scelse proprio Roma, in un’intervista del 2006 rispose: "Il disco è stato prodotto a Roma e ho anche deciso di trasferirmi li. Qual è la ragione? Certamente per gli aspetti medievali della città, il vino, l'architettura, lo stile della gente e la loro bellezza: a prescindere se si è uomo o donna o qualsiasi altra cosa, tutti sembrano essere belli, anche le persone senza tetto sono in realtà molto belle e indossano abiti molto eleganti, il che è affascinante per me. In confronto con Los Angeles, dove ho vissuto per molti anni, e dove lo stile non era all'ordine del giorno, mai, Roma mi ha travolto come una bellissima onda di mare, e sono stato inghiottito da essa, e mi aspetto che succeda a molte persone. Ci sono stato molte volte e sono stato influenzato dalla città. Non avevo alcun interesse, ma questo era ai tempi in cui non ho avevo davvero interesse in nulla e, indipendentemente da dove mi trovavo, Parigi, Colonia, era irrilevante per me. Pensavo che non ci fosse nessun paese come l'Inghilterra e che gli inglesi erano superiori a tutti gli altri e tutta l'altra cultura fosse ridicola. Ma per fortuna quella sensazione appartiene al mio passato e certamente non mi sento così in questi giorni.” 

Per Moz questa non può essere una delle tante date di un tour, è rimasto legatissimo a Roma e in un concerto del 2006 a Chelmsford, a nord-est di Londra cantò Irish Blood English Heart con la sciarpa della Lazio.

Penso a tutto questo e all’influenza che ha avuto su di me questo ragazzo di Manchester, finché non si spengono le luci e sale sul palco. Il pubblico lo accoglie e prima di iniziare con Shoplifters of the World Unite prende il microfono e saluta ripetendo Mamma Roma, Mamma Roma, Mamma Roma! 
Per chi non lo sapesse Mamma Roma è il secondo film di Pasolini del 1962 interpretato da Anna Magnani.
I momenti più sentiti del concerto oltre ad You Have Killed Me e Everyday Is Like Sunday con le luci verso il pubblico e Oscar Wilde dubbioso sull’identità del cantante, sono indubbiamente I Know It’s OverLast Night I Dreamt That Somebody Loved Me, due poesie indimenticabili del periodo Smiths, alle quale assistiamo tutti con devozione e rispetto. 
Si chiude con How Soon Is Now? tra le luci stroboscopiche e le chitarre ad alternarsi con la voce.
Morrissey saluta con un inchino. Non so quando tornerà a Roma o quando pubblicherà un nuovo album, ma assistere al concerto di un poeta fin troppo incompreso, che comprende me alla perfezione, è una delle sensazioni per cui vale la pena vivere, di cui forse me ne renderò conto a pieno solo in seguito.




Setlist


Shoplifters Of The World Unite 

You Have Killed Me 

You’re The One For Me, Fatty 

Black Cloud 
I’m Throwing My Arms In Paris 
Still Ill 
Ouija Board, Ouija Board 
People Are The Same Everywhere 
One Day Goodbye Will Be Farewell 
Maladjusted 
Action Is My Middle Name 
I Know It’s Over 
I Will See You In Far-Off Faces 
Meat Is Murder 
Let Me Kiss You 
To Give (The Reason I Live) 
Scandinavia 
Everyday Is Like Sunday 
Last Night I Dreamt That Somebody Loved Me 
How Soon Is Now?



Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

mercoledì 16 gennaio 2013

Zappa il genio in Hot Rats

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

Torniamo indietro nel tempo e fermiamoci alla data 15 ottobre 1969, dopo appena due mesi dalla fine della registrazione esce il nuovo disco di Franck Zappa, siamo a Los Angeles California.
L'album si chiama Hot Rats e diviene da subito molto importante, perchè oltre ad uno stupefacente valore compositivo, una straordinaria tecnica strumentale e un eccezionale impatto sonoro, Hot Rats vanta un particolare non da poco, Zappa si rinchiuse nel seminterrato di casa sua insieme a Ian Underwood e Roy Estrada per provare i pezzi che sarebbero andati a costituire Hot Rats, nelle ultime due settimane di luglio si trasferì al T.T.G. Studios di Hollywood insieme a Underwood e a diversi musicisti di ambiente jazz, li iniziano ad utilizzò le più sofisticate apparecchiature disponibili all'epoca per la registrazione dell'album. Il disco venne registrato su quello che lo stesso Zappa descrisse come un "registratore a 16 piste fatto in casa"; un prototipo costruito dagli ingegneri dei TTG Studios. La tecnologia a 16 piste era molto più sofisticata rispetto a quella dei vecchi modelli a 4 e 8 piste. L'aggiunta di altre piste sonore, da la possibilità a Zappa, di aggiungere diversi strati multipli di strumenti a fiato e di tastiere suonati da Ian Underwood. Fu proprio la possibilità di effettuare avanzate sovraincisioni in studio che diede a Zappa la motivazione per continuare a registrare e sperimentare in sala di incisione, dato che odiava suonare chiuso in uno studio. Tutto questo rese Hot Rats il primo album Rock (SGT.PEPPER'S a parte) ad essere registrato su 16 piste, gli stessi Beatles che da li a poco pubblicheranno ABBEY ROAD, useranno come metodo di incisione le 8 piste classiche. Ci sono tanti altri particolari tecnici che segnano questo album bizzarro, ad esempio le maggiori piste disponibili resero anche possibile la creazione di un realistico suono di batteria stereo. Questa tecnica fu ampiamente imitata e successivamente divenne standard con l'inizio degli anni settanta.
Zappa fu anche un pioniere nell'utilizzo della manipolazione della velocità del nastro per produrre timbriche e tonalità inusuali. Dopo la registrazione delle tracce base, Zappa suonò parti aggiuntive di batteria mentre ascoltava le tracce base a velocità dimezzata. Nella registrazione finita, il tutto suonava a velocità normale, ma le sovraincisioni erano due volte più veloci. Questo dava alle sovraincisioni di batteria un tono surreale. Anche altri strumenti furono registrati con lo stesso procedimento, in aggiunta, il suono di un organo a canne elaborato elettronicamente venne integrato al suono dei fiati e del piano. Insomma il Franck precursore aveva centrato il bersaglio, anche se all'inizio negli Stati Uniti l'album ebbe un successo molto moderato, raggiunse solo la posizione numero 173 in classifica, ma in Europa, in particolare nel Regno Unito, il disco vendeva molto, raggiunse la posizione numero 9 e rimase in classifica per più di sei mesi. La critica lo apprezza, affermando che il disco di Zappa era meglio del 99% del rock che veniva prodotto all'epoca, dopo i primi dischi che forse erano troppo sperimentali questo rimane molto più godibile da tutti, lo stesso Zappa intervistato nel novembre del 1969, disse:
«È un disco sorprendentemente facile da ascoltare: ho sentito dire di gente che batteva il piede a ritmo, ascoltandolo.». Il tutto è stato prodotto arrangiato e scritto da Franck in persona, con lui nel disco ci sono degli ospiti eccezionali come il violinista Sugarcane Harris e il funambolico vocalist Captain Beefheart che interpreta "Willie The Pimp", che tradotto sarebbe Willie il magnaccia, unico brano cantato del disco.
Altro elemento non da meno in questo disco è la copertina, ideata da Cal Schenkel, venne utilizzata una fotografia ad infrarossi che ritrae la groupie Christine Frka delle GTO mentre fa sinistramente capolino da una piscina vuota di una villa a Beverly Hills. L'interno dell'edizione originale in vinile conteneva un collage di foto a colori, molte delle quali scattate durante le sedute di registrazione per l'album. Le iniziali ristampe dell'album in CD non comprendevano molte di queste immagini, e le poche rimaste erano stampate in bianco e nero. La ristampa del 1997 reintrodusse l'artwork completo.
Pur essendo un disco prevalentemente strumentale, Hot Rats non manca della consueta ironia dei dischi di Zappa, il tutto con un classico gusto per l'assurdo e per le stranezze sonore.
La canzone che apre il disco "Peaches En Regalia", rimane tuttora uno dei classici del repertorio zappiamo. VOTO 7.5/10






Tracce
Tutti i brani sono stati scritti da Frank Zappa.

Versione LP

Lato A
Peaches en Regalia – 3:38
Willie the Pimp – 9:25
Son of Mr. Green Genes – 8:58

Lato B
Little Umbrellas – 3:09
The Gumbo Variations – 12:55
It Must Be a Camel – 5:15

Versione CD

Peaches en Regalia – 3:37
Willie the Pimp – 9:17
Son of Mr. Green Genes – 9:00
Little Umbrellas – 3:04
The Gumbo Variations – 16:55
It Must Be a Camel – 5:15


Formazione
Frank Zappa - chitarra, basso, percussioniAltri musicisti
Ian Underwood - pianoforte, organo, clarinetto, sassofono, flauto
Captain Beefheart - voce su Willie the Pimp
Don "Sugarcane" Harris - violino su Willie the Pimp e The Gumbo Variations
Jean-Luc Ponty - violino su It Must Be A Camel
John Guerin - batteria su Willie the Pimp, Little Umbrellas e It Must Be a Camel
Paul Humphrey - batteria su Son of Mr. Green Genes e The Gumbo Variations
Ron Selico - batteria su Peaches En Regalia
Max Bennett - basso su Willie the Pimp, Son of Mr. Green Genes, Little Umbrellas, The Gumbo Variations e It Must Be a Camel
Shuggie Otis - basso su Peaches En Regalia
Lowell George - chitarra (non accreditato)


Produzione
Produttore: Frank Zappa
Ingegnere del suono capo: Dick Kunc
Ingegneri del suono: Cliff Goldstein, Jack Hunt, Brian Ingoldsby, Dick Kunc
Arrangiamenti: Frank Zappa
Cover design: Cal Schenkel
Design: Cal Schenkel, John Williams
Ingegnere del suono remix 1987: Bob Stone
OuttakesDurante le sessioni per Hot Rats furono provati e registrati due brani che però non trovarono posto sul disco. Bognor Regis sarebbe dovuta essere in seguito pubblicata come B-side del singolo Sharlena, ma l'uscita venne cancellata all'ultimo minuto.
L'altro brano registrato e scartato durante le sessioni di Hot Rats fu Twenty Small Cigars,
che venne invece pubblicato sull'album in collaborazione con Ponty King Kong: Jean-Luc Ponty Plays the Music of Frank Zappa e sul seguente disco di Zappa intitolato Chunga's Revenge.


Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

lunedì 7 gennaio 2013

I nuovi Genesis in "A Trick of the Tail"

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

Siamo a Londra, nei Trident Studios, il calendario segna la data 13 febbraio 1976, dopo mesi in cui la stampa ha scritto di continuo che il celebre gruppo Genesis era morto, a causa dell'addio del loro famoso frontman e cantante Peter Gabriel, esce il 33 giri "A Trick of the Tail". Da subito il disco spiazza tutti, sia pubblico che critica, la sostituzione del leader della band londinese non è stata facile, anzi per mesi e mesi vengono fatti provini su provini, nella speranza di riuscire a trovare un nuovo carismatico "Peter Gabriel". Dopo centinaia di giorni spesi per le selezioni continue, non si riesce ancora ad arrivare a una scelta che soddisfi tutti. Ogni giorno centinai di persone scartate, tutti insoddisfacenti, ma nel frattempo Tony Banks sopratutto, inizia seriamente a lavorare su quel disco, preparando musiche e testi.

Fin ora c'è uno che piace al resto del gruppo, si chiama Mick Strickland, un ragazzo dotato di una gran bella voce e una presenza scenica più che soddisfacente; ma purtroppo dopo una trattativa Mick non si riesce a mettere d'accordo ne con il management ne con il gruppo.
Giorni e giorni buttati al vento, bisogna ricominciare da capo.
Poi, un giorno del 1975, si decide di far provare nel ruolo di cantante, il batterista dei Genesis, Phil Collins. Oltre ad aver già cantato in un paio di pezzi, sia in "Nursery Cryme" che in "Selling England By The Pound", conosce anche tutto il materiale del nuovo disco. Collins prova, inizia con due dei brani più complessi di questo progetto, "Squonk" e "Mad Man Moon", il risultato nemmeno a farlo a posta è ottimo, tutti sono soddisfatti, così Phil continua registrando il resto delle canzoni del disco.
Ma dopo poco, sorge quasi spontaneo un problema, Phil sul palco nei live, cantando, dovrebbe posizionarsi davanti a tutti e non dietro alla sua batteria. Quindi? L'unica soluzione che trovano più semplice o forse più plausibile il resto del gruppo è quella di, cercare un nuovo batterista.
E cosi fu, Collins nei pezzi in qui deve cantare viene sostituito dallo straordinario batterista degli Yes e dei King Crimson, Bill Bruford. Il disco che ne consegue è un qualcosa di stupefacente, lo stile dell'album tenta di seguire i toni languidi di Selling England by the Pound, con un'abbandono delle atmosfere rock più cupe, a favore di un più marcato utilizzo della tecnica chitarristica di Steve Hackett, influenzata dalla musica classica. Rispetto ai precedenti album, i Genesis cambiano lievemente il loro modo di concepire la musica, intraprendendo una melodia più soft; le composizioni sono più semplici e accessibili, soprattutto nei testi, i suoni sono più brillanti e gli arrangiamenti più diretti. Per il resto, le composizioni di Banks (che spesso risentono di influenze classiche) e le invenzioni di Hackett e Rutherford fanno del disco un ottimo trampolino per i nuovi Genesis. Nel tour di "A Trick of the Tail", i Genesis abbandonano le situazioni tipiche che avevano contraddistinto i loro inizi, travestimenti individuali, storytelling e improvvisazioni varie, di qui Peter  Gabriel era maestro. Collins riceve molti consensi, anche dai fan, che con questo disco e questo tour si dividono, i malinconici rimpiangono Peter Gabriel, gli altri (come me) amano il progetto Genesis e si emozionano anche con Phil Collins alla voce. Il disco diviene terzo in classifica inglese, la stampa nonostante ciò scrive: "Filosoficamente diverso". Voto 8,5/10


Tracce:

Lato A
Dance On a Volcano - 5:54
Entangled - 6:27
Squonk - 6:27
Mad Man Moon - 7:34



Lato B
Robbery, Assault and Battery - 6:16
Ripples - 8:04
A trick of the tail - 4:35
Los Endos - 5:47



Formazione:
Phil Collins - voce, cori, percussioni, batteria
Steve Hackett - basso, chitarra, chitarra a 12 corde
Tony Banks - organo, sintetizzatore, pianoforte, tastiere, voce, cori, chitarra a 12 corde, mellotron
Mike Rutherford - basso, chitarra, chitarra a 12 corde, moog taurus

Altre Curiosità:
Il brano Dance on a Volcano è ispirato ai racconti "sciamanici" dello scrittore sudamericano 
Carlos Castaneda.
Il brano Squonk è ispirato alla leggenda nordamericana dell'omonima triste creatura dei boschi. Il testo riprende quello scritto da Jorge Luis Borges nel suo Manuale di zoologia fantastica (1957).
Los Endos fu concepito come "la risposta dei Genesis a Santana"; a questa intenzione si deve il titolo in pseudo-spagnolo. Sulla coda del brano, che è per il resto strumentale, la voce di Collins in lontananza riprende due versi di Supper's Ready (dall'album Foxtrot): "There's an angel standing in the sun / free to get back home".


Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

giovedì 3 gennaio 2013

Le Luci Della Centrale Elettrica - Per Ora Noi La Chiameremo Felicità

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

E se gli alberghi appena costruiti coprono i tramonti tu non preoccuparti.





Le luci della centrale elettrica è il nome d’arte di Vasco Brondi, un cantautore di Ferrara. Prima di questo album pubblica Canzoni Da Spiaggia Deturpata, che gli permette di vincere la Targa Tenco (migliore opera prima).
Cieli coperti dai copertoni bruciati.
Il particolare nome del progetto musicale lo spiega lo stesso Vasco in un’intervista: ‘non mi interessava dare il mio nome di battesimo, ma trovarne uno che in qualche modo caratterizzasse già i pezzi dando loro uno sfondo. Più che la centrale elettrica in sé sono queste luci. Forse mi piaceva come immagine, quello che era. Mi piace questo fatto della Montedison che se chiedi anche alla maggior parte dei nostri concittadini nessuno sa bene cosa facciano lì dentro, a meno che proprio non ci lavorino. Quindi è questa entità Montedison che mi piaceva evocare, e soprattutto le luci della Montedison in quel fumo che esce, questa attrazione serale che spesso è l’unica che c’è in città’.


Nel 2010 esce il suo secondo album Per Ora Noi La Chiameremo Felicità, un disco fuori tempo e fuori moda, stroncato da alcuni solo per il fatto di essere molto simile al precedente. 
La copertina è opera del fumettista Andrea Bruno, con cui Brondi ha recentemente collaborato per la realizzazione del fumetto Come Le Strisce Che Lasciano Gli Aerei.
I singoli estratti sono Cara Catastrofe e Quando Tornerai Dall’estero.
Il titolo del disco è un chiaro rimando al brano La Solitudine di Leo Ferrè: ’La disperazione è una forma superiore di critica, per ora noi la chiameremo felicità’.

Il messaggio è che per arrivare ad uno stato di felicità devi avere dei problemi reali (Questa città ci morirà tra le braccia). Non puoi arrivare alla felicità dalla felicità. Se tutto sta andando male hai più stimoli per cambiare le cose.

Adesso che sei forte che se piangi ti si arrugginiscono le guance.

Secondo noi del Terzo Lato Del Vinile in Vasco Brondi c’è l’angoscia e la precarietà della generazione di ventenni e trentenni che hanno problemi di lavoro e di identità (E neanche se ti pagano ma tanto non ti pagano/ Sventoleremo le nostre radiografie per non fraintenderci/ Metteranno in vendita il colore dei tuoi occhi come dati statistici),che si trovano a parlare in macchina nei parcheggi, a non avere una casa, a combattere la disoccupazione attraverso un lavoro insoddisfacente (vedi il suo libro Cosa Racconteremo di Questi Cazzo Di Anni Zero).
È la protesta di un cantautore che parla d’amore e di amicizia, che, però, diventano sentimenti ostacolati da problemi politici e sociali. A noi rimane la scelta di continuare a protestare o abituarci a tutto quello che ci fanno credere. 

Che i sogni siano sintomi, siano armi nucleari.

                                  
Voto: 7/10



Le Luci Della Centrale Elettrica – Per Ora Noi La Chiameremo Felicità (2010)



Lato A
Cara Catastrofe
Quando Tornerai Dall’estero
Una Guerra Fredda
Fuochi Artificiali
L’amore Ai Tempi Dei Licenziamenti Dei Metalmeccanici


Lato B
Anidride Carbonica
Le petroliere
Per Respingerti In Mare
I Nostri Corpi Celesti
Le Ragazze Kamikaze



Tutte le canzoni sono di Vasco Brondi.
- Vasco Brondi - voce, chitarra acustica, chitarra elettrica
- Stefano Pilia - chitarra elettrica, basso elettrico
- Enrico Gabrielli - organo, rhodes, pianoforte, clarinetto, flauto
- Rodrigo D'Erasmo - violino elettrico, violectra
- Giorgio Canali - seconda chitarra acustica su Anidride carbonica e Per respingerti in mare

Produzione artistica Le Luci Della Centrale Elettrica.
Produzione esecutiva Cara Catastrofe (PRODUCI, CONSUMA, CREPA)
Le illustrazioni e la grafica sono di Andrea Bruno.

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