mercoledì 24 dicembre 2014

Cantico Di Natale - Charles Dickens

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

E' quasi mezzanotte e con la mia famiglia  andiamo, sereni e soprattutto di corsa, nota la nostra puntualità mancata, alla messa di Natale. Io sono piccola, e mi scoccia così tanto andare in chiesa a quell'ora mentre potrei stare nel mio lettino caldo a fare qualcosa che mi piace un po' di più..magari aspettare Babbo Natale! E invece eccomi, con una sciarpona ed il cappellino che mi copre la nuca, entrare in chiesa scortata dalla mia mamma. Ancora non avevo chiaro il mio senso di religione, il mio avvicinarmi ad essa a mio modo e renderla mia e viva. Ancora non avevo capito perché tutta quell'enfasi per la nascita di un bambino. Io non avevo ricevuto quelle riverenze, non avevo avuto tutto quel pubblico. Eppure mi sentivo anche io speciale,senza un perché o una giustificazione.
Finché non sento scoccare il nuovo giorno e allora, inspiegabilmente, sembro capir tutto!
Vedo la gente cambiare.  Gente che aspettava qualcosa averla finalmente . Come una polverina dorata poggiarsi delicatamente su tutto l'ambiente che mi circonda, anche sul mio cappellino. Per un attimo sembra che il tempo possa essere davvero un signorotto despota che decide senza chiedere permessi. Che quando meglio crede con le sue dita affusolate tiene ferme quelle lancette. E' un attimo. Ma ci sono minuti che riescono a durare più di 60 secondi. Dobbiamo solo stare abbastanza attenti a cogliere QUELL'ATTIMO.


Ebenezer Scrooge è  un ricco e avaro vecchio finanziere londinese, e considera il Natale, come la domenica, una perdita di tempo. E' così infastidito da tale festività da costringere il suo umile e povero impiegato sottopagato, Bob Cratchit, a lavorare anche anche il giorno della vigilia.
Scrooge è una persona bruta e scortese, pronta ad avercela col mondo intero pur senza sentirsi minacciato. Risponde male alle persone che cantano musiche natalizie, un semplice e puro "Canto di Natale"  o che gli fanno gli auguri. Chiude le porte anche al nipote Fred, figlio della sorella defunta, unico parente che con amore vuole far parte della sua vita, e del suo Natale.  L'unica compagnia che veramente conta per lui anche con un'atmosfera simile è solo la sua cassaforte piena di soldi.
Egli è solo ed odiato.
La sera della vigilia tornando a casa ha l'impressione di vedere specchiato nel picchetto del suo portone il volto del socio defunto sette vigilie prima, Jacob Marley.
L'uomo è molto turbato e rinchiusosi in casa, inizia a percepire strani rumori che non fanno che alimentare la propria paura. Finché i suoni diventano luce, e vede uscire da una porta il fantasma di Marley, con alla vita una catena forgiata di lucchetti, timbri, portamonete e tutti gli oggetti che, sotto confessione di questi, sono stati la causa del suo egoismo e lo condannano ad una pena eterna: costretto a vagare per il mondo senza poter vedere la luce di Dio. Marley visita l'amico per avvisarlo delle coseguenze del suo mal agire, e si fa messaggero dell'arrivo di tre spiriti.



Lo spirito del Natale Passato.
Si viaggia nel tempo attraverso gli excursus rivelatori della storia del protagonista. Da un'infanzia travagliata per la morte della madre e dalla solitudine in collegio, che solo l'affetto della sorella ha saputo lenire e salvare.  A qualche anno dopo, apprendista di un capo premuroso e pieno di stima, in grado di unire in una sera, in una sala, differenti classi sociali , sotto lo spirito del Natale, con allegria e umanità. In questo tuffo nel passato rivede Bella, povera, buona e amata, che ha lasciato andare, rendendosi solo e gelido per sempre.
Scrooge capisce gli errori del passato, e si tormenta per la loro irreparabilità e grandezza. Continua a nascondersi  nella sua scontrosità e scaccia il fantasma.

Ma se il passato può andar via, il Presente è sempre lì pronto ad intervenire e trasformarsi in continuazione. Lo spirito del Natale Presente, nell'aspetto simile ad un Babbo Natale, lo conduce dalla famiglia di Cratchit che consuma con dignità e gioia il misero pasto concessogli. Insieme con la malattia del piccolo Tin cui la povertà lo destina.
L'uomo vede minatori, marinai, gente umile in grado di sentirsi uniti da quest'atmosfera di semplice amore che li porta ad aprire i cuori al mondo.
Osserva Fred, pronto a ridere delle manie dello zio, ad augurargli e brindare a lui allo stesso tempo.
Scrooge è stupito e amareggiato. Prima di abbandonarlo al futuro lo spettro mostra all'arido uomo due bambini, personificazioni dell'Ignoranza e della Miseria, alla quale la gente come il finanziere destina le classi povere.
Scocca il campanile della cattedrale di St. Paul. Lo spettro scompare. Scrooge è di nuovo solo. Tra la nebbia.  Quando ecco, il terzo e ultimo spirito del Natale..Futuro. Morte personificata. Non parla. Indica con un dito la via. L'uomo ascolta le voci delle persone vicine sulla sua morte. Sollievo, indifferenza, satira. Scrooge non vedrà un Natale successivo, vede la sua tomba e solo Fred ai piedi di essa. Vede la tomba del piccolo Tin che non ha potuto ricevere le cure adeguate..





Charles Dickens scrive il breve romanzo fantastico, facente parte dei Libri di Natale, nel 1843.
Di famiglia piccolo-borghese, ed un padre imprigionato per debiti, conobbe presto la miseria ed il lavoro operaio. Da tale situazione nascono le tematiche caratterizzanti le sue opere: infanzie sofferenti, ingiustizie sociali, temi della vita di tutti i giorni, modi di vita del proletariato e della piccola borghesia, la metropoli moderna, lo sfruttamento economico..nasce così il ROMANZO SCOIALE.


Messaggio dell'opera si trascina fino alla quinta ed ultima parte.
Scrooge apre gli occhi. E' la mattina di Natale ed è nel suo letto. Ad accompagnarlo ora la coscienza di una vita diversa...migliore.
Apre il cuore alla generosità ed all'inarrestabile essenza dell'amore. Finalmente si rende capace di amare..



Natale 2014.
Scocca la mezzanotte. Non sono più una bambina. L'entusiasmo è lo stesso in realtà. Gli occhi osservatori anche.. Di fronte a gente che preferisce l'egoista apparenza all'essenza. Gente sconfitta dalla crisi che riesce ad abbracciarsi in un atto di amore gratuito. Gente che di fronte alla malattia riesce a sorridere con malinconia e gioie fatte di attimi. Gente che riesce a credere, e per quell'attimo, ancora, "Grandi speranze"..

Oggi so cos'è Natale.
Fabbrica di cioccolato_ Tim Burton. 2005.Scena finale. Willy Wonka. Finalmente con Charlie, una fabbrica, ma soprattutto una famiglia su cui poggiarsi ed affrontare il mondo.

In un mondo pieno di incertezze e precarietà, come ancora ci insegna Dickens,il Natale è qualcosa di grande...Qualcosa che scalda i cuori.

"Con gli spiriti non ebbe più a che fare, ma si rifece con gli uomini. E di lui fu sempre detto che non c'era uomo al mondo che sapesse così bene festeggiare il natale. Così lo stesso si dica di Noi, di tutti noi e di ciascuno! E così, come diceva Tiny Tim: Dio ci protegga tutti e ci benedica."

Chiudo il libro, mi asciugo una lacrima ed esco ad abbracciare qualcuno, ad amare anche io, da questo attimo..un po' di più..

Il terzo lato del Natale.. AUGURI!

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito






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