giovedì 28 marzo 2013

Quadrophonia




Non ho scritto male. Non voglio parte degli Who, né del rock.
Questo post è dedicato ad un fenomeno nato negli anni settanta e scoppiato in ogni casa negli anni ottanta.
È un fenomeno che ha portato, milioni di ragazzi, compresa la persona che mi ha consegnato questi dischi, a spostare l’arredamento dei soggiorni e dei garage per fare spazio.
Per ballare.
È il fenomeno break.

Le origini del ballo, che diventò presto uno stile di vita, arrivano dall’America, da giovani comunità di afroamericani del South Bronx di New York.
Dalla bandiera a stelle e strisce la breakdance si diffuse in tutto il mondo, negli anni ottanta.
 La cosiddetta Powermore Era introdusse i sapori della danza in tante nazioni, fino ad arrivare in Europa e in Italia, dove si stava pian piano facendo spazio anche l’hip pop.

 Trovarsi tra i solchi di un vinile in cui il tempo ha lasciato un intervallo più grande del calendario è una particolarità che solo il disco fisico può dare. Infatti il movimento break è caduto in silenzio, senza troppe celebrazioni non molti anni fa e sembra che nessuno se lo ricordi.

I dischi in questione sono:
QUADROPHONIA

SIMON HARRIS Here Comes That Sound

MANTRONIX In Full Effect

TECHNOTRONIC Pump Up The Jam

LA MIX Get Loose

DEREK B Bullet From A Gun

THE BEAT MASTER Burn It Up





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