Ancora
‘sti Beatles. Sempre ‘sti Beatles. Quattro ragazzi della middle – low class,
discreti esecutori rock’n’roll, con tanta gavetta, non troppo belli. Un gruppo
come mille in quel tempo, a Liverpool. Eppure sono passati cinquant’anni, e la
gente, nel bene e nel male, continua a parlare di loro.
Ogni anno è buono per festeggiare una ricorrenza, per
ri-editare qualcosa di vecchio, buttare in pasto ai fan qualcosa di nuovo. “Let
it Be”, nella classifica Americana, è la canzone più scaricata dall’invenzione
di Itunes. Nel 2000 l’album “1” è stato il più venduto al mondo. McCartney
intasa ancora le città di tutti cinque i continenti, quando decide di calcare
l’ennesimo palco, di fronte a un pubblico che va dai quindicenni ai
settantenni, gente che normalmente ha fatto a cazzotti in rete per accaparrarsi
uno dei 70.000 posti dello stadio, venduti tutti, al massimo, in un paio d’ore.
A tutto c’è un perché, si dice, e io lo conosco, quel
perché. L’ho colto tra le righe dei libri divorati nel corso di 25 anni di
onorata carriera da Beatlesiano, tra le note “live” di 20 anni da musicista da
battaglia, e tra i solchi dei vinili ascoltati in 37 anni da divoratore
(onnivoro) di musica.
Non ve lo dico il mio perché, naturalmente, troppo facile
così. La redazione del sito Il Terzo Lato Del Vinile mi ha chiesto di
collaborare con il progetto, e io sono stato affascinato dal loro entusiasmo,
dalla voglia di razziare, accumulare e condividere idee musicali. Non posso
tradire la loro fiducia, e scoprire tutte le carte subito. C’è poi dietro una
bieca questione editorial-commerciale, perché il libro che ho scritto,
riversandovi all’interno (quasi) tutto quello che so, si batte ancora
bene in classifica nazionale di vendite e gradimento.
Ma è proprio quel libro il motivo per cui sono stato
contattato e, fino a prova contraria, è roba mia, quindi ho deciso di
condividerne estratti. Leggeteli, capiteli, contestateli. Sono qui per quello.
Incasso insulti come pochi, controbatto con passione. Sono pronto allo scontro
fisico, ma non ve lo consiglio. Non accetto proposte di matrimonio, perché ci
sono un paio di persone che non gradirebbero.
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