venerdì 26 settembre 2014

U2 – All That You Can’t Leave Behind

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito

“Questo disco è un’anima al titanio”
Bono



Tra il 1999 e il 2000 Gli U2 sono tranquilli, forse troppo.
 Hanno chiuso il (mezzo) passo falso di Pop e la grandezza ironica e artistica del PopMart Tour con la raccolta The Best Of 1980-1990, il cui singolo promozionale, Sweetest Thing, non è altro che una b-side del vecchio 45 giri di Where The Streets Have No Name.
Bono chiarisce che gli U2 hanno bisogno di tornare alle origini, agli anni ottanta e alla grandezza naturale della loro musica, senza mischiarla con il consumismo e le discoteche; inoltre da questo periodo in poi inizia il suo attivismo politico e le conseguenti lodi e critiche di tutto il mondo.
Bono viene ricevuto dai politici più importanti del pianeta, dal Papa, a cui regala un paio di occhiali, e vuole abbattere il debito dei paesi poveri con la campagna Jubilee 2000, come dice anche nel febbraio del 2000 al Festival di San Remo sulle note di All I Want Is You.
Nel 1999 esce il film di Wim Wenders The Million Dollar Hotel, in cui Bono compare come sceneggiatore e autore della colonna sonora, oltre ad una piccola apparizione nella pellicola.
Ci sono ovviamente canzoni che non finiranno mai su un disco degli U2, ma alcune sono degne di nota e fanno saltare dal divano i vecchi fan. Vedi Stateless. Vedi The Ground Beneath Her Feet, singolo uscito solo in Inghilterra, il cui testo appartiene a Salman Rushdie.
Tanti impegni per cui gli U2 spesso devono aspettare i comodi di Bono, come disse The Edge: “Avremmo potuto far uscire il disco almeno un anno prima”, ma quello che manca a All That You Can’t Leave Behind non è la presenza di Bono, anzi forse questo è il disco in cui si sente di più il suo timbro, ma è senza dubbio la musica e il sound che hanno sempre contraddistinto gli U2.
A ottobre del 2000 esce il disco, anticipato dal singolo Beautiful Day, versione definitiva di Always, che balza subito alla posizione #1 in classifica.
Il disco riesce a vendere più di 12 milioni di dischi ed oggi è riconosciuto come uno dei migliori degli U2, ma secondo me, mai come stavolta siamo di fronte ad un falso storico.
All That You Can’t Leave Behind è il peggior disco degli U2 in assoluto. È vero che i suoi quattro singoli (Beautiful Day, Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of, Elevation e Walk On) hanno scalato le classifiche di tutto il mondo.
Ma questo non è un disco.
È un insieme di canzoni pop (che non hanno niente a che vedere con quelle di Pop, sì mixate male e incomplete, ma sicuramente migliori) che possono appartenere a qualsiasi boyband del momento.
Ascoltando questo disco non penseresti mai che gli autori sono le stesse persone che hanno scritto Sunday Bloody Sunday o One.
Le canzoni sono tutte orecchiabili ma alcune avrebbero potuto veramente dare di più. Sentite la differenza tra la versione del disco di Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of e quella acustica contenuta nell’EP U2 7 pubblicato solo per il mercato americano.
Sentite come la stessa canzone arrivi molto di più senza quella ridondanza pop e come le parole di Bono dedicate a Michael Hutchence, leader degli INXS, arrivino dritte al cuore.
La seconda parte del disco è solo la brutta copia della prima e poteva benissimo essere omessa.
Ma gli U2 sono sempre gli U2 e questo disco così brutto è l’esatto contrario di No Line On The Horizon del 2009, album di gran valore in cui però c’è la peggior canzone degli U2, Get On Your Boots.
All That You Can’t Leave Behind ha il merito di contenere due perle assolute: Walk On e Kite, di cui parleremo in seguito.
Due salvagenti che salvano gli U2 dall’abisso (o dallo scioglimento).

PS Il vinile di All That You Can’t Leave Behind ha un grande valore. È vero che furono vendute 12 milioni di copie, ma la maggior parte in cd (alcune con la bonus track The Ground Beneath Her Feet). Di conseguenza questo disco, così come i seguenti vinili di How To Dismantle An Atomic Bomb e No Line On The Horizon, è quasi una rarità. Sembra assurdo ma è così.
Inoltre la cover che raffigura gli U2 all’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, location in cui fu girato anche il video di Beautiful Day, è stata ritoccata. Dietro gli U2 a sinistra è presente un tabellone con la scritta J33-3, modificata rispetto alle foto originale apparsa sul sito U2.com con la scritta F21-36, e non ha nulla a che vedere con gli aerei.
 Si riferisce al capitolo 33, versetto 3 del libro di Geremia della Bibbia: Invocami e io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci.
Lo stesso verso sarà ripreso nella canzone Unknown Caller, quarta traccia di No Line On The Horizon, in cui il protagonista immagina una conversazione con Dio.






U2 – All That You Can’t Leave Behind (2000)

Side A
Beautiful Day
Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of
Elevation
Walk On
Kite
In A Little While

Side B
Wild Honey
Peace On Earth
When I Look At The World
New York
Grace


Voto: 5/10

UK: #1







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