giovedì 11 dicembre 2014

Noi Siamo Infinito - Il Libro


È passato del tempo dalla prima volta che presi in mano una penna eppure adesso di fronte a questa pagina bianca non posso che sentirmi una bambina alle prime armi con le parole giuste. Ma per occasioni del genere, un onore così, il coraggio di trova assolutamente.
E quale miglior trampolino di un libro che tocca l’anima impossessandosene, quasi abusivamente?
Lasciate spazio ai sentimentalismi e alle emozioni apparentemente più patetiche, ma il pathos non può non essere l’ingrediente principale di storie così.
Accettate parte della mia.



Era una fredda serata di dicembre, e in un parcheggio ricevo un pacco stropicciato appena uscito dai sedili posteriori di una macchina che conosco molto bene. E mentre penso a quanto adori il mio compleanno, vedo la macchina andarsene di fronte a me e furtivamente strappo con foga indomabile la carta regalo ed eccolo, verde, profumato, un libro.
Tre ragazzi. Una storia. Noi siamo infinito. Non faccio in tempo ad arrivare a casa e inizio a gettarmi tra le braccia di quelle pagine. E mi avvolgono… così inizia la vera storia…
Il romanzo prende forma con la laboriosa mente dello scrittore statunitense Stephen Chbosky ed esce per la prima volta negli USA con il titolo di Ragazzo Da Parete nel 1999. Arriva in Italia solo nel 2006, e con la riedizione e la trasposizione cinematografica viene modificato il titolo nel 2012.

Il ragazzo da parete protagonista del romanzo è Charlie, un adolescente al primo anno di liceo, che racconta in forma epistolare il mondo che lo circonda e dal quale in un primo momento da buon osservatore si discosta.
Lui è la tappezzeria della festa che gli si manifesta intorno. Il contorno. Il ragazzo timido poggiato al muro. Personaggio in piena evoluzione il nostro, che riesce ad imparare in poche pagine ad aprire le orecchie oltre che agli occhi, a sentire la vita intorno trapassargli i timpani e toccargli tutti i nervi del corpo.
Finalmente si muove. Si stacca dalla parete. La festa ha inizio. Entrano nuovi personaggi sullo scenario di una Pittsburg  fredda. Un gruppo di stravaganti amici, a cui una personalità importante e complessa in più non può che giovare. Charlie nasce come l’inetto all’interno di una società di giovani che non trova profondità. Il ragazzo da due volti sfregiati dal dolore di aver perso un migliore amico, Micheal, e da un segreto sull’amata zia Helen, unita alla curiosità più assoluta.
Inizia così a scrivere ad un destinatario fittizio ed anonimo la propria esistenza e tutte le sensazioni che toccano il suo sensibile animo.
“Ok, questa è la mia vita. E voglio che tu sappia che sono felice e triste al tempo stesso, e che sto ancora cercando di capire se ciò sia possibile”.
Charlie è osservatore del mondo, ma prima ancora di se stesso. Tra le sue confidenze unite alle vicende delle persone che incrociano il suo cammino troviamo emozioni e pensieri che delicatamente descrive all’amico inesistente e che difficilmente riesce ad esprimere con le sue labbra.
Insieme alla famiglia che funge da contorno e fonte primaria del racconto, si presentano nella storia una coppia di fratellastri che in maniera differente e allo stesso tempo uniforme si legano al fanciullo.
Patrick, nuovo migliore amico del protagonista, pagliaccio del circo, atto a combattere un’omosessualità come affermazione e frustrazione insieme.
E Sam. La sfacciata e bella. Finta dura, che cerca un motivo in più per odiare se stessa e amare meno la vita che l’avvolge intrepidamente.
I tre con un gruppo di ragazzi condividono così pezzi di vita, apparentemente in un modo più che consono all’adolescenze decantata  nei libri per ragazzi e i telefilm per teenager. Con alti e bassi.
Temi forti con cui insicuri ci si affaccia alla scoperta della vita: droghe, feste, sessualità, crescere…
Eppure i personaggi in un modo tutto loro si affacciano a queste nuove avventure in maniera personale e nient’affatto ridicola.
Importante il legame che si instaura tra l’insicura matricola, immessa in un gruppo di diplomandi dal destino e agli inizia di una vita nuova, e l’audace professore di letteratura, attraverso i libri che in forma eccezionale assegna da leggere all’allievo. Libri che formano il ragazzo e allo stesso tempo lasciano al lettore la chiara descrizione del personaggio che come un dipinto si va delineando nel corso della storia, ma di cui i contorni come un buon disegno del Da Vinci sono scritti dall’inizio.
Forma epistolare come nei Dolori Del Giovane Werther e amore impossibile verso una donna dalla semplicità forte, come per Goethe. E poi uomini destinati per la loro grandezza ed assolutezza a rimanere fuori da un mondo che non li riconosce e di cui non è degno. Nella loro incomparabilità. L’Amleto di Shakespeare che si interroga sui grandi dilemmi mentre combatte con il mondo. Il Grande Gatsby che nella sua sfarzosità nasconde le mancanze più grandi, a cui la sua maschera non può abbassare la testa.
Il Giovane Holden, da cui lo stesso Chbosky prende ispirazione per la creazione del protagonista. Lo Straniero di Albert Camus, che fa della sua solitudine il vanto verso l’inettitudine della massa. Il Buio Oltre La Siepe, pronto ad inaugurare la scaletta letteraria del ragazzo.

E come nella colonna sonora della Storia grandi musiche del passato, che il protagonista riponeva già nel suo bagaglio e che si fanno portatrici del suo mondo.
Heroes David Bowie
MLK U2
Blackbird Beatles
Landslide Fleetwood Mac
Genesis e Pink Floyd
Asleep The Smiths…

“Se ascolti la canzone Asleep, e cherchi di immaginare una di quelle giornate di sole in cui ogni cosa resta impressa nella tua mente, e pensi agli occhi più belli che tu abbia mai visto, e ti metti a piangere, e l’altra persona ti stringe a sè… ecco allora forse riuscirai a vedere quella foto”.
Le canzoni diventano specchio e linea del protagonista e delle storie che si creano. È compagna e direttrice dell’azione. Sicuramente portatrice di emozioni… “Spero che sia quel genere di musica che può ascoltare in macchina, da solo; e spero che lo farà sentire parte di qualcosa, ogni volta che sarà un po’ giù”.

Parte di qualcosa… parte di un mondo di uguali. Il rosso di un cappottino in una pellicola in bianco e nero di Spielberg, fuori dallo schermo ma dentro la pellicola. Apparentemente tutto combaciante. Tre adolescenti, un mondo in continuo movimento, un amore giovanile, drammi infantili, lotte nella società.
Eppure un’essenza mescolata agli elementi compositivi soliti, un’essenza che li modella e, accompagnata dal tempismo, li definisce e rende diversi.
Un essere infinito. Un’emozione che tocca le anime più pure e le unisce indissolubilmente. Un attimo eterno. Che unisce e non separa mai.
“Ci stavamo avvicinando al Fort Pitt Tunnel, quando lei gli ha chiesto di accostare. Non capivo che cosa stesse succedendo. Sam è montata sul cassone, con indosso solo il suo vestito da ballo. […] Comunque, lui ha schiacciato a tavoletta e, appena prima di imboccare la galleria, Sam si è alzata in piedi; il vento trasformava il suo abito in onde oceaniche. Quando siamo entrati nel tunnel, ogni suono è stato risucchiato dal vuoto: c’era solo una canzone che usciva da una cassetta nell’autoradio. Una canzone molto bella, intitolata ‹‹Landside››.
All’uscita Sam ha lanciato un urlo di gioia: ed eccolo lì. Il centro della città. Edifici illuminati. Un panorama davanti al quale resti sempre meravigliato. Sam si è seduta e ha cominciato a ridere. Ha riso anche Patrick. E io ho fatto lo stesso. In quel momento ti giuro ci siamo sentiti infinito”.

Adesso il ragazzo è al centro della sala. Si gira su se stesso, osserva il mondo ma non ha paura di vivere. È giunto alla sua evoluzione. Con l’infinito dentro, non si ha più bisogno di uno specchio in cui rassicurarsi e un amico da cui fuggire. Con l’infinito dentro c’è davvero un mondo migliore da vivere.

“Domani è il primo giorno del mio secondo anno alle superiori. E, che tu ci creda o no, la cosa non mi spaventa affatto. Non so se avrò il tempo di scrivere altre lettere, può darsi che sia troppo occupato a ‹‹partecipare›› alla vita sociale.
Così, se questa dovesse essere la mia ultima missiva, ti prego di credermi se ti dico che adesso sto bene e che, anche quando non sarà così, le cose si sistemeranno in fretta. Ed io penserò lo stesso di te.
Sempre con affetto, Charlie”.







Giulia Parretti (Primo Articolo su Il Terzo Lato Del Vinile)




5 commenti:

  1. Molto interessante questa recensione e il fatto che sia annoverata sotto l'etichetta "Morrissey" mi ha fatto pensare ad un libro che si intitola "Il Ragazzo Sbagliato" di Willy Russell. Anche questa è la storia di un adolescente che fatica a trovare il proprio spazio nel mondo ed anche questo è un romanzo epistolare in cui le lettere (mai spedite) sono rivolte a Morrissey. Te lo consiglio.

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  2. Ciao Mira, non sapevo dell'esistenza di questo libro, senza dubbio ora andrò a cercare!
    grazie

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    1. Se vuoi leggere la mia recensione del libro http://thequeenofmira.blogspot.it/2014/01/this-charming-man.html
      ciao

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  3. Ciao Mira ho letto la tua recensione, mi ha invogliato ancor di più a leggere il libro..complimenti, a breve lo farò senz'altro!!
    Ho visto che su parecchie cose ci intendiamo e, come ti dicevo, io e gli altri del Terzo Lato, stiamo lavorando ad una cosa molto innovativa, di cui a questo punto ti vorrei parlare! :)
    Ho provato a cercare una tua mail o una pagina fb ma non ho trovato niente, se vuoi mandami un messaggio tu, oppure scrivimi sulla pagina Il Terzo Lato Del Vinile di facebook così ti spiego!!

    "Stiamo venendo fuori noi con un'idea nuova!" ;)

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    1. Non mi hai trovata perchè non sono su fb o altro social e il mio profilo G+ non è collegato al blog di Mira Queen... questo spiega anche perchè non sia diventata follower di questo blog. Se vuoi puoi scrivermi la tua mail in un commento sul mio blog, io ho la moderazione dei commenti così mi prendo l'indirizzo senza pubblicarlo (ovviamente) e poi ti contatto.
      ciao ciao

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