Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito
Nove domande come nove le tracce di Like a Fish, secondo album dei The Anthony's Vinyls, in cui la band di Valmontone raggiunge la maturità: ironia e leggerezza sono sempre presenti e la parte ritmica strizza l'occhio al funk anni '70, le chitarre rimandano a sigle di vecchi telefilm e sostengono le parti vocali.
01 Avete
partecipato alla Battle of The Bands
all’Hard Rock di Firenze assieme ad altri gruppi. La giuria era composta, tra
gli altri, da Piero Pelù e il suo allievo Giacomo Voli, proveniente da The
Voice. Hanno vinto gli El Santo, ma voi cosa avete imparato da questa
esperienza? Vi sentite comunque vincitori della Battaglia di Firenze?
S’impara sempre qualcosa quando si
sale su un palco e farlo davanti a gente come Pelù, Voli, Assante e Ringo è
molto emozionante. Siamo abituati ad andare ai concerti dei Litfiba e non il
contrario quindi questo aspetto eccezionale ci ha dato una grande carica, siamo
arrivati secondi è vero ma abbiamo fatto il massimo e siamo tranquilli. Gli El
Santo hanno meritato e questo fuga ogni dubbio sulla sincerità del contest.
02 Quali sono i vinili di Antonio
che hanno ispirato di più la vostra musica? Morrissey e Marr c’entrano forse
qualcosa? Perché la scelta di chiamarvi in questo modo?
Sicuramente la scena britannica ci
ha condizionato molto Beatles, The Who e Cure sono tra questi. È innegabile la
nostra attrazione per dischi quali “The Queen is Dead” e “Meat is Murder” ma lo
stesso vale per tutta la conseguente scena Britpop e post Britpop.
03 Il disco precedente si chiamava A Different Water, qualche mese fa la
pubblicazione del nuovo Like A Fish,
il tema acquatico ritorna. Cosa lega i due dischi e cosa cambia?
I titoli dei nostri dischi sono
spesso frasi buttate lì durante i viaggi, certo il tema dell'acqua è una cosa
strana e che è uscita fuori inconsciamente. Per quanto riguarda l'aspetto
sonoro i due album
sono diversi ma tutti esprimono il
nostro modo d'essere e la nostra scelta sonora molto disincantata.
04 Le canzoni sono piene e
compresse. Quanto tempo avete speso per le versioni definitive?
Non moltissimo, non amiamo ripensare
troppo al lavoro che stiamo facendo. Ci piace essere diretti nonostante in
studio poi i tempi si dilatino sempre per dare alle tracce il giusto suono. In
questo particolare caso abbiamo preferito accorciare anche quella parte di
missaggio che spesso rende i dischi un po’ di "plastica" cioè
perfetti ma privi di personalità.
05 Ti piace essere forte ma non ti piace pregare, che cosa rappresenta
per voi il primo singolo: Running Man?
Running Man incita ad alzarsi a
reagire e combattere per ottenere quel che si vuole, la frase su citata è nata
per caso, suonava bene e l'abbiamo lasciata. Probabilmente la religione, tema
forte nel nostro piccolo paese, ci ha influenzato e la frase è un po’ come dire
che non solo nella religione si trova la forza!
06 Chiude il disco
The Train Of Their Life, canzone
presente in tutte e tre le vostre pubblicazioni, nel primo EP è una ghost
track, in A Different Water è
all’interno di Sticky Fingers. Su Like A Fish è presente quella definitiva
o pensate di firmare ogni disco sempre con diversi arrangiamenti di questa
canzone?
Pensiamo di aver chiuso una
trilogia…poi mai dire mai.
07 Ho trovato il sound di Like A Fish un buon compresso tra indie
e funk, sicuramente un grande passo in avanti da A Different Water. Pensate di aver raggiunto il sound definitivo o
in futuro sperimenterete nuovi oceani musicali?
Ci piace molto ascoltare quello che
accade intorno, non siamo così arroganti da pensare che la nostra musica sia la
migliore e stop! Anzi crediamo che si possa prendere spunto da molte cose che
si sentono in giro. Ci piace guardare avanti e non porci limiti sul genere, con
la speranza che i dischi mantengano però, sempre un’impronta nostra…uno stile
Anthonys, insomma!
08 I testi
galleggiano nell’acqua tra ironia e disappunto. Quanto è stato difficile far
coincidere in tutti i testi del disco queste due caratteristiche?
I testi non sono mai stati la parte
più importante per noi, ci divertiamo molto a raccontare piccoli aneddoti che
ci capitano, cose curiose, le frasi spesso raccontano altro hanno un
significato più ampio che si lega a qualche avventura vissuta direttamente da
noi.
09 Se un’onda anomala stesse per
distruggere la vostra collezione di dischi, qual è quello che portereste con
voi sulla scialuppa?
È dura sceglierne uno in
particolare, essendo due generazioni all'interno della band facciamo una scelta
di compromesso che leghi le due anime, quindi un “Is This It” degli Strokes
potrebbe essere il giusto anello di congiunzione.
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