Sono le
quattro del mattino dell’ultima notte di registrazione di Pop, il disco più controverso degli U2, di cui abbiamo parlato qui.
Gli U2 sono
esausti ma devono chiudere per forza le registrazioni del disco, hanno già fissato
l’inizio del PopMart Tour e sono sull’orlo
di una crisi di nervi, Last Night On Earth
nasce in questo momento come ricorda Bono: il
ritornello mi venne in mente proprio alla fine delle sedute di registrazione di
Pop, che stavano diventando un po’ ridondanti e stressanti. Erano le quattro
del mattino dell’ultima notte in studio. Al mixer c’era gente che non toccava
il letto da una settimana. Paul era in attesa dei nastri da portare a New York
per la realizzazione del master. Cominciai a cantare il verso: “You’ve got t
ogive it away”. Non trasformarlo in lavoro, era il messaggio. Che era
esattamente quello che stavamo facendo. Intendevamo esprimere in modo
coinvolgente cosa succede quando il rock’n’roll incontra la cultura dei club. Invece,
il risultato dava la sensazione di ascoltare un mucchio di uomini su un
impianto petrolifero in mezzo al Mare del Nord. La mia voce era completamente
andata, per coprire un po’ la cosa, nel disco abbiamo aggiunto un sacco di eco
ed Edge ha cantato con me.
Non male per
una canzone nata in poche ore anche se il perfezionista The Edge non la vede
così: Last Night On Earth è più vicina
all’estetica della band. Era un buon pezzo ma è paragonabile a New Year’s Day o
Sunday Bloody Sunday? Ovviamente no, altrimenti la suoneremo ancora dal vivo.
La canzone
rimane una delle più rock di tutta la carriera del gruppo e viene pubblicata
come terzo singolo, dopo Discothèque
e Staring At The Sun, il 14 luglio
1997.
Già la data
è un richiamo storico. Il 14 luglio 1789
è la presa della Bastiglia, il simbolo della Rivoluzione Francese, il
simbolo della fine dell’Ancien Régime.
Per quanto
riguarda il video gli intrecci sono molteplici.
Dieci anni prima Bono stava cantando Pride (In The Name Of Love) a San
Francisco e durante la performance prese uno spray e scrisse sul muro la frase:
Rock and Roll Stops The Traffic
(scena ripresa all’interno del film Rattle
And Hum, e frase riapparsa anche nel video di All Because Of You girato sopra un camion a New York) ma forse non
sapeva che gli U2 avrebbero generato quello che il Time definì l’ingorgo più gigantesco della storia
americana.
Per girare
il video vengono chiuse strade a autostrade a Kansas City. Gli abitanti sono
infuriati, i fan sono bloccati dalla polizia: gli U2 girano per le strade vuote
della città come fosse veramente la fine del mondo. Lo scenario è apocalittico
e riprende lo stile dei film di fantascienza degli anni Sessanta.
La protagonista
femminile del video è la modella Sophia Dahl, nipote dello scrittore Roald
Dahl, autore, fra gli altri, di La
Fabbrica Di Cioccolato (1964) e Il
Grande Ascensore Di Cristallo (1972).
Il “custode
della fine del mondo” rivelato negli ultimi istanti del video è il poeta
William Burroghs, nipote dell’inventore omonimo che può essere considerato il
padre dell’addizionatrice, il prototipo dell’odierna calcolatrice.
Sul poeta
invece si potrebbe aprire una parentesi infinita di riconoscenza culturale per
quello che ha scritto e per la sua influenza all’interno della Beat Generation,
ma credo bastino le parole che Jack Kerouac gli dedica nel suo capolavoro On The Road (Sulla Strada, 1951): “Ci vorrebbe una notte intera per raccontare
di Old Bull Lee; per adesso diciamo solo che faceva l'insegnante, e a buon
diritto, si può dire, perché passava tutto il tempo a imparare; le cose che
imparava erano quelle che considerava e chiamava “i fatti della vita”; le
imparava non solo per necessità, ma per scelta. Aveva trascinato quel suo corpo
lungo e sottile in giro per tutti gli Stati Uniti, e in gran parte dell'Europa
e del Nord-Africa, ai suoi tempi, solo per vedere cosa succedeva; negli anni
Trenta aveva sposato una contessa russa in esilio solo per strapparla ai
nazisti. […] Faceva tutte queste cose solo per sperimentarle. Ora si dedicava
allo studio della tossicodipendenza. […] Passava lunghe ore coi libri di
Shakespeare in grembo; il “Bardo Immortale”, lo chiamava. A New Orleans aveva
cominciato a passare lunghe ore in compagnia dei codici Maya, e anche quando
parlava con gli amici teneva il libro aperto in grembo. Una volta avevo detto:
“Cosa ci succederà quando moriremo?”, e lui aveva risposto: “Quando si muore si
muore, ecco tutto”. […] Bull aveva un debole sentimentale per l'America dei
vecchi tempi, specialmente degli anni Dieci, quando […] il Paese era selvaggio,
rissoso e libero, libertà di ogni genere in abbondanza per tutti. La cosa che odiava
di più era la burocrazia di Washington; subito dopo venivano i progressisti;
poi i poliziotti. Passava il tempo a parlare e a insegnare agli altri. Jane
sedeva ai suoi piedi; io anche; e anche Dean (Neal Cassady, ndr); e in passato anche Carlo Marx (Allen
Ginsberg, per il quale gli U2 misero in musica una sua poesia durante le
registrazioni di The Joshua Tree ndr).
Avevamo tutti imparato da lui.”
Il 2 agosto
1997 William Burroghs morì e il video di Last
Night On Earth rimane una delle sue ultime notti su questa terra.
SHE'S LIVING LIVING NEXT WEEK NOW
YOU KNOW SHE'S GOING TO PAY IT BACK
SOMEHOW
THE FUTURE IS SO PREDICTABLE
THE PAST IS TOO UNCOMFORTABLE
YOU GOT TO GIVE IT AWAY
U2 – Last Night On Earth (1997)
Version 1
01 Last Night On Earth (Single Version)
02 Pop Muzik (PopMart Mix)
03 Happiness Is A Warm Gun (The Gun Mix)
Version 2
01 Last Night (First Night In Hell Mix)
02 Numb (The Soul Assassin Mix)
03 Happiness Is A Warm Gun (The Danny Saber Mix)
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