In
compagnia del gruppo romano Strani Giorni per una bellissima intervista. Dieci
domande come dieci sono le tracce del loro ultimo disco L’invisibile Spazio.
Per vedere
l’intervista video clicca qui
01 Strani Giorni: riferimento a Battiato, ai
Cure e ai Doors. Il Vostro disco L’invisibile
Spazio mischia il tipico stile pop italiano con sonorità rock
internazionali. Immagino ci sia voluto parecchio tempo e sacrificio per
arrivare al sound definitivo, ma sembra tutto molto fresco e sincero.
Il nostro sound è la risultante del sudore,
della passione, di tutte le ore passate in cantina a suonare e sperimentare
sempre cose nuove; ma anche la fusione dei nostri caratteri, delle nostre
fragilità e della nostra amicizia. Siamo cresciuti ascoltando generi musicali
molto diversi tra loro, e sono stati fondamentali gruppi come i Cure, i Police,
Pink Floyd e alcuni cantautori italiani: Ivan Graziani, Lucio Battisti, Tenco,
Fossati (la lista potrebbe essere infinita).
Ascoltare tanta bella musica è fondamentale
per l’ispirazione e per assimilare suoni e forme musicali che contribuiscono a
sviluppare e contaminare in maniera unica e originale il tuo linguaggio
artistico!
02 Gli Strani Giorni nascono nel 2004. Avreste
mai pensato di essere ancora in attività dopo dieci anni?
È incredibile pensare a come il tempo sia
passato velocemente tra viaggi interminabili, concerti indescrivibili, risate,
delusioni e grandi soddisfazioni; sempre con la voglia di rimanere uniti e di
portare avanti con impegno e leggerezza il nostro piccolo grande sogno!
Il modo migliore per festeggiare dieci anni
fantastici di musica condivisa era proprio quello di regalarci un album nuovo
di zecca. Creare, creare… ad ogni inizio corrisponde sempre una rinascita. Forse
è proprio questo il segreto per sentirsi vivi ed arrivare lontano senza mai
sorprendersi
03 Il vostro percorso decennale è stato molto
continuo. Credo sia stata una grande emozione aprire il concerto de Le Orme nel
2010 al Rock City. Che rapporto avete con il progressive italiano e che ricordi
conservate di quella serata?
Gruppi come Banco, PFM, Le Orme, Balletto Di
Bronzo, Rovescio Della Medaglia, hanno portato l’eccellenza della musica
italiana all’estero e continuano ancora oggi ad influenzare e contaminare la
musica di tutto il mondo.
Prova a immaginare cosa puoi provare all’età
di 16 anni nel comprare un vinile dal nome “Uomo Di Pezza” (Le Orme) e
ritrovarti dopo circa trent’anni sullo stesso palco per aprire un loro concerto…
tutto questo non ha prezzo ed è molto difficile da spiegare.
Una serata storica a tutti gli effetti che
porteremo con noi per sempre nella valigia dei nostri ricordi più emozionanti!
04 Si può dire che Fabrizio Moro è un vostro
fan? Come è nato il vostro incontro e cosa vi ha insegnato artisticamente e
umanamente?
Possiamo affermare con certezza assoluta che
Fabrizio Moro è un vero amico ma soprattutto un artista di pure talento! È un
ragazzo semplice e sempre molto disponibile; ci ha dato la possibilità di
crescere artisticamente facendoci esibire per alcuni anni prima dei suoi
concerti.
È stata un’esperienza molto costruttiva che ci
ha permesso di ottenere oltre a un notevole consolidamento tecnico, anche una
grande visibilità.
Fabrizio ci è sempre molto vicino e sul nostro
ultimo album “L’invisibile Spazio” ha contribuito con alcune intuizioni di
arrangiamento davvero straordinarie!
05 Tra il vostro primo disco, Un Passo Avanti e L’invisibile Spazio cosa è cambiato?
Con “L’invisibile Spazio” rispetto al
precedente lavoro discografico “Un Passo Avanti”, abbiamo assecondato l’esigenza
spontanea di rinnovarci, metterci in discussione e sperimentare con grande
libertà tutto quello che ci è passato per la testa.
Significativo l’inserimento dell’elettronica,
del computer e dei sintetizzatori; abbiamo curato con minuziosa attenzione ogni
piccolo dettaglio, testi, arrangiamenti, sonorità e grafica, senza mai perdere
di vista la naturalezza, la semplicità e l’energia che alla fine sono risultati
essere i cardini essenziali dell’intero album!
06 La
Mia Generazione è senza dubbio uno dei manifesti de L’invisibile Spazio. Un testo rabbioso ma anche compassionevole.
Mi ha colpito in particolare questa
parte: “Questa è pur sempre la mia
generazione, non ha più scelte, speranze, ideologie, incassa il colpo, incassa.
Tutto bene. Non si ribella”.
Oggi si parla molto di rivoluzione, sia in
ambito musicale che politico e intellettuale. Secondo voi arriverà mai quel
giorno?
Questa è davvero “La Speranza” più sincera che
alberga nei nostri cuori!
07 Per spiegare il significato di Curami,
nuovo singolo da L’invisibile Spazio, avete dichiarato: “Un sentimento di disagio e di profondo smarrimento, la necessità di
trovare in fretta la giusta via d’uscita nell’intrigato labirinto della mente
umana. Invocare qualcuno o qualcosa che possa venire a salvarci, per giungere
alla consapevolezza che alla fine non arriverà nessuno e che dentro ognuno di
noi si nasconde una malattia ma anche la sua rispettiva cura”. Disillusione e speranza insieme. Cosa
prevarrà?
Certamente l’uomo, con tutto il suo immenso
potenziale…
08 Per promuovere L’invisibile Spazio avete
suonato parecchie volte a Roma e in altre città italiane. Che rapporto avete
con i live? Cercate di riprodurre i suoni del disco o sperimentate nuovi
arrangiamenti?
Il live è sicuramente la parte più eccitante e
liberatoria del percorso musicale di una band. Ogni concerto per noi è unico,
irripetibile, indimenticabile, e anche quelli che non riescono benissimo ti
insegnano tantissime cose che alla fine contribuiscono nella stessa misura a
formare la tua coscienza artistica!
In questo periodo siamo molto impegnati nella
promozione del nuovo album, e stiamo preparando parallelamente al classico live
in elettrico, anche la versione acustica del concerto, così da poter portare il
nostro spettacolo anche nei locali più piccoli e meno attrezzati.
Potete trovare il calendario completo e sempre
aggiornato delle nostre date sul nostro sito ufficiale www.stranigiorni.org o sulla nostra
pagina facebook www.facebook.com/stranigiorniband
.
09 Dopo parecchi ascolti de L’invisibile Spazio mi viene in mente
una sola parola: onestà.
Credo
sia un disco davvero onesto, nel senso che vi muovete su territori di cui
conoscete bene il sentiero, senza autocelebrazione e senza passaggi fuori dal
seminato,il tutto con una mentalità aperta. Come piace dire a me: un disco sui
binari giusti.
La nostra filosofia è sempre stata quella di
creare musica di qualità. Per fare questo bisogna essere molto ispirati ed
avere a propria disposizione il tempo necessario… noi abbiamo solo atteso con
pazienza che le idee (quelle giuste) arrivassero, tutto qui; abbiamo cercato di
essere semplici e sinceri… le persone sensibili si accorgono sempre quando un
messaggio viene trasmesso con passione e trasparenza.
10 Il Terzo
Lato Del Vinile è nato grazie al ritrovamento di un giradischi. La domanda
è di rigore: qual è il vostro rapporto con il Long Playing?
Quasi carnale!
PRIMO: anche se fruscia un pochino, il suono è
notevolmente più caldo e rotondo, ha il doppio della dinamica e possiede il
triplo della profondità!
SECONDO: è un oggetto bello da guardare, da
tenere nelle mani, ci sono delle copertine che sono vere e proprie opere d’arte.
TERZO: se le canzoni non ti piacciono, per lo
meno con 18 000 lire (di allora) avevi la soddisfazione di aver portato a casa
tanto materiale.
QUARTO: puoi leggere i testi senza diventare
cieco!
QUINTO: ma cos’è un cd? La sigla di un partito
politico?
SESTO: un abbraccio dagli STRANI GIORNI e
sempre buona musica, preferibilmente in vinile!
Intervista
di Davide Di Cosimo
Per vedere
l’intervista video clicca qui
Strani Giorni
– L’invisibile Spazio (2014)
01.Camaleonte
02.La Speranza
03.Curami
04.L’invisibile Spazio
05.Nella Gioia E Nel Dolore
06.La Mia Generazione
07.Il Crocifisso
08.Esaurimento Nervoso
09.Forse Non Finisce Tutto Qui
10.L’attesa
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