Bono
Tra il 1999
e il 2000 Gli U2 sono tranquilli, forse troppo.
Hanno chiuso il (mezzo) passo falso di Pop e la grandezza ironica e artistica
del PopMart Tour con la raccolta The Best Of 1980-1990, il cui singolo
promozionale, Sweetest Thing, non è
altro che una b-side del vecchio 45
giri di Where The Streets Have No Name.
Bono chiarisce
che gli U2 hanno bisogno di tornare alle origini, agli anni ottanta e alla
grandezza naturale della loro musica, senza mischiarla con il consumismo e le
discoteche; inoltre da questo periodo in poi inizia il suo attivismo politico e
le conseguenti lodi e critiche di tutto il mondo.
Bono viene
ricevuto dai politici più importanti del pianeta, dal Papa, a cui regala un
paio di occhiali, e vuole abbattere il debito dei paesi poveri con la campagna
Jubilee 2000, come dice anche nel febbraio del 2000 al Festival di San Remo
sulle note di All I Want Is You.
Nel 1999
esce il film di Wim Wenders The Million
Dollar Hotel, in cui Bono compare come sceneggiatore e autore della colonna
sonora, oltre ad una piccola apparizione nella pellicola.
Ci sono
ovviamente canzoni che non finiranno mai su un disco degli U2, ma alcune sono
degne di nota e fanno saltare dal divano i vecchi fan. Vedi Stateless. Vedi The Ground Beneath Her Feet, singolo uscito solo in Inghilterra, il
cui testo appartiene a Salman Rushdie.
Tanti impegni
per cui gli U2 spesso devono aspettare i comodi di Bono, come disse The Edge: “Avremmo potuto far uscire il disco almeno un
anno prima”, ma quello che manca a All
That You Can’t Leave Behind non è la presenza di Bono, anzi forse questo è
il disco in cui si sente di più il suo timbro, ma è senza dubbio la musica e il
sound che hanno sempre contraddistinto gli U2.
A ottobre
del 2000 esce il disco, anticipato dal singolo Beautiful Day, versione definitiva di Always, che balza subito alla posizione #1 in classifica.
Il disco
riesce a vendere più di 12 milioni di dischi ed oggi è riconosciuto come uno
dei migliori degli U2, ma secondo me, mai come stavolta siamo di fronte ad un
falso storico.
All That You Can’t Leave Behind è il
peggior disco degli U2 in assoluto. È vero che i suoi quattro singoli (Beautiful Day, Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of, Elevation e Walk On)
hanno scalato le classifiche di tutto il mondo.
Ma questo
non è un disco.
È un insieme
di canzoni pop (che non hanno niente a che vedere con quelle di Pop, sì mixate male e incomplete, ma
sicuramente migliori) che possono appartenere a qualsiasi boyband del momento.
Ascoltando
questo disco non penseresti mai che gli autori sono le stesse persone che hanno
scritto Sunday Bloody Sunday o One.
Le canzoni
sono tutte orecchiabili ma alcune avrebbero potuto veramente dare di più. Sentite
la differenza tra la versione del disco di Stuck
In A Moment You Can’t Get Out Of e quella acustica contenuta nell’EP U2 7 pubblicato solo per il mercato
americano.
Sentite come
la stessa canzone arrivi molto di più senza quella ridondanza pop e come le
parole di Bono dedicate a Michael Hutchence, leader degli INXS, arrivino dritte
al cuore.
La seconda
parte del disco è solo la brutta copia della prima e poteva benissimo essere
omessa.
Ma gli U2
sono sempre gli U2 e questo disco così brutto è l’esatto contrario di No Line On The Horizon del 2009, album di
gran valore in cui però c’è la peggior canzone degli U2, Get On Your Boots.
All That You Can’t Leave Behind ha il
merito di contenere due perle assolute: Walk
On e Kite, di cui parleremo in
seguito.
Due
salvagenti che salvano gli U2 dall’abisso (o dallo scioglimento).
PS Il vinile di All That You Can’t Leave Behind ha un grande valore. È vero che
furono vendute 12 milioni di copie, ma la maggior parte in cd (alcune con la
bonus track The Ground Beneath Her Feet).
Di conseguenza questo disco, così come i seguenti vinili di How To Dismantle An Atomic Bomb e No Line On The Horizon, è quasi una
rarità. Sembra assurdo ma è così.
Inoltre la
cover che raffigura gli U2 all’aeroporto Charles De Gaulle di Parigi, location
in cui fu girato anche il video di Beautiful Day, è stata ritoccata. Dietro gli
U2 a sinistra è presente un tabellone con la scritta J33-3, modificata rispetto alle foto originale apparsa sul sito U2.com con la scritta F21-36, e non ha nulla a che vedere con gli
aerei.
Si riferisce al capitolo 33, versetto 3 del
libro di Geremia della Bibbia: Invocami e
io ti risponderò e ti annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non
conosci.
Lo stesso
verso sarà ripreso nella canzone Unknown
Caller, quarta traccia di No Line On
The Horizon, in cui il protagonista immagina una conversazione con Dio.
U2 – All That You Can’t Leave Behind (2000)
Side A
Beautiful Day
Stuck In A Moment You Can’t Get Out Of
Elevation
Walk On
Kite
In A Little While
Side B
Wild Honey
Peace On Earth
When I Look At The World
New York
Grace
Voto: 5/10
UK: #1
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