Questo gruppo
fa parte di quei gruppi che tutti conoscono ma che si è dimenticato molto
facilmente.
Dopo il grande successo di Boyband, il picco di Cose Comuni, album
contenente Funzioni Primarie e Una Settimana, Un Giorno, la
partecipazione al Live Aid di Roma, e
Dovevo Dirti Molte Cose e Tutto Da Rifare, entrambe presentate al
Festival di Sanremo, ne abbiamo un perso le tracce.
L’ispirazione
e la qualità non è mai mancata, ma già dall’album Nella Lista Delle Cattive Abitudini del 2009, le radio e le televisioni
musicali hanno smesso di trasmetterli.
Vi hanno
fatto perdere la meravigliosa raccolta riarrangiata Le Cose Cambiano 2000-2010 contenente nuove versioni impeccabili
dei loro più grandi successi, sui quali spiccano senza dubbio Dovevo Dirti Molte Cose e Ti Direi, più Il Serpente e il bellissimo singolo Normale.
Non vi hanno
fatto sapere che hanno suonato un concerti gratis in varie zone di Roma e che
stavano registrando un nuovo EP.
Il 27 aprile
è uscito La Razionalità, il nuovo
progetto musicale di questa sottovalutata band romana contenente 5 canzoni
inedite.
La canzone
difficilmente si sente per radio e nemmeno un bellissimo video con Giulia
Bevilacqua riesce a smuovere le tv.
Insomma,
esistono realtà alternative oltre le grandi rock band internazionali e la
musica pop che tutti ascoltano, e I Velvet sono una di queste.
Ctrl+C
Ctrl+V. E’ divenuto famoso negli anni ottanta come chitarrista degli Smiths (qui la recensione di The Queen Is Dead),
gruppo nell’ambito del quale ha creato insieme al cantante Morrissey uno stile
musicale in grado di fare scuola.
Morrissey e Johnny Marr
ai tempi dei The Smiths
È passato
parecchio tempo dal 5 settembre 1988, il giorno in cui gli Smiths pubblicarono “Rank”- The Live Lp, il
loro ultimo disco.
Da quel
giorno questo grandissimo maestro del suono e dell’innovazione che ha inventato
quella musica che oggi risponde al nome di indie-rock, è entrato a far parte di
diversi gruppi (The The,Modest Mouse,
tra gli altri), ha collaborato con altri
artisti (tra i quali Simple Minds, nel memorabileconcerto in onore di Nelson Mandela del 1988, Oasis per Haethen Chemistry, Pet Shop Boys e
Talking Heads), ha suonato dodici chitarre e scritto le musiche per la colonna
sonora del film Inception di
Christopher Nolan con protagonista Leonardo Di Caprio.
Non contento di aver riscritto la storia
della musica con una delle più importanti band di sempre, ha continuato spingersi
oltre i confini durante la sua carriera lavorando con i migliori artisti del
pianeta.
The Messenger, suona davvero strano per
un personaggio come lui, è il primo album da solista.
Pubblicato
il 25 febbraio 2013, racchiude tutta la genialità e l’originalità del suono
particolare che ha contraddistinto gli Smiths, ma non è un revival nostalgico
di un passato che non esisterà più (Morrissey su un eventuale reunion degli
Smiths disse: “Preferirei mangiare i miei
testicoli, e questo detto da un vegetariano”) e il risultato di un processo
evolutivo ed interrogativo decontestualizzato dai ricordi e reintrodotto nel
mondo contemporaneo senza troppi fronzoli.
Si sente
negli accordi e nello stile che lui è l’originale, il maestro, e che la maggior
parte della musica alternativa di oggi non si è spinta oltre, ha provato solo
ad imitare, e la fotocopia è sempre più nera dell’originale, dopotutto.
È un ritorno
sulle scene, anzi un’opera prima a tutti gli effetti, che ci voleva proprio.
Il brano più
rappresentativo è proprio la titletrack, brano
che ha anticipato l’uscita del disco.
L’altro
singolo del disco è Upstars, ma tutti
i brani sono importanti e geniali, come European
Me, una canzone molto molto molto “non italiana” di cui si sentiva la
mancanza, o Generate! Generate!, ma
anche New Town City Velocity.
Fate prima
ad ascoltarlo tutto. È un disco completo e definitivo.
Non ho
problemi a dire che dal primo momento in cui l’ho messo sul giradischi ho
capito che è uno dei migliori dischi che abbia mai sentito.
L’unica nota
stonata, ma è un pensiero personalissimo, la trovi quando per caso ritrovi
sulla scrivania il disco di Johnny Marr e un disco di Morrissey e pensi…
Ah, se
non si fossero divisi a quest’ora…
Ma la storia
è andata com’è andata e non piangiamoci addosso, piuttosto ascoltiamo questo
memorabile disco.
THERE IS A LIGHT THAT NEVER GOES OUT
Voto: 9/10
Johnny Marr – The Messenger (2013)
Side A
The Right Thing Right
I Want The Heartbeat
European Me
Upstars
Lockdown
The Messenger
Side B
Generate! Generate!
Say Demesne
Sun And Moon
The Crack Up
New Town Velocity
Word Starts Attack
Produced by Johnny Marr and Doviak
Recorded in Manchester and Berlin
Mixed by Claudius Mittendorfer at
Atomic Heart New York
Siamo dunque
giunti all’ultimo capitolo di questa trilogia che ha fatto parecchio discutere.
Billie Joe
presentava Tre! Come un album epico,
e, non si era poi sbagliato di molto se rimaniamo nei binari del mondo Greenday.
Non è il
proseguimento (per fortuna) del pessimo Dos!,
piuttosto sembra riprendere il cammino interrotto da 21st Century Breakdown, doppio album molto riuscito.
Tre! Inizia con
un lungo lento intro che risponde al nome di Brutal Love, la porta viene spalancata e si entra nelle canzoni che
volevamo sentire fin dall’uscita radiofonica di Oh Love.
Missing You, forse il pezzo più riuscito
è un brano il cui il vecchio punk si fonde con l’esperienza e la fisiologia
della band.
Drama Queen ritorna su un vinile dopo la
sbagliata pubblicazione sui long playing di Dos!,
mentre X-Kid (in
rotazione
radiofonica), il cui video è semplicemente una musicassetta che gira, e Sex, Drugs & Violence chiudono il
primo lato.
L’altro lato
continua a convincere senza cali conA
Little Boy Named Train e Walk Away.
Chiudono il
disco due tracce differenti per suono e melodia, ma equamente importanti : 99 Revolutions, con un testo duro contro
il sistema-mondo (And I’m 99 percent
sure/That something’s wrong/It’s all Wrong), e The Forgotten, un brano lento con la voce di Billie Joe che si
alterna al piano e un testo struggente
ed esistenziale, che farà da colonna sonora al prossimo film della saga Twilight.
Tirando le
somme di questo disco, i ragazzi hanno
superato l’esame. Certo, fa rimanere perplessi come una band così esperta,
longeva e celebre possa scegliere di pubblicare tre dischi in pochi mesi, chiamandoli
senza fantasia Uno!, Dos!, Tre!.
Forse sarebbe
stato meglio evitarci l’inascoltabile Dos!.
Sarebbe stato
meglio pubblicare un disco più corposo,( magari) un Tre! con qualche canzone da Uno!,
e (magari) con un titolo decente.
La perplessità
rimane, perché penso che la risposta non possa essere solo per motivi commerciali.
I Greenday,
dopo la disfatta di Bologna, saranno in Italia con il 99 Revolutions Tour per quattro date a Rho, Trieste, Roma,
Casalecchio di Reno, e a breve pubblicheranno Quatro!un documentario dall'originalissimo titolo, sul come e sul perché di questa strampalata
trilogia.
Nel frattempo
non rimane che ascoltarci il disco più riuscito dei tre.
Voto: 7/10
Greenday –
Tre! (2012)
Side Cinco
Brutal Love
Missing You
8th Avenue Serenade
Drama Queen
X-Kid
Sex, Drugs & Violence
Side Seis
A Little Boy Named Train
Amanda
Walk Away
Dirty Rotten Bastards
99 Revolutions
The Forgotten
All words by Billie Joe Armstrong.
All music by Green Day.
Recorded at: Jingletown recording,
Oakland, CA
Mixed by: Chris Lord-Alge at mix LA
Cover photo: Billie Joe Armstrong
Back Cover Photo: Theo ‘firecracker’
stockman
The album is dedicated to FAMILY,
FRIENDS & PUNISHERS
Siamo a New York, il calendario segna la data 4 agosto 1980, negli studi Hit Factory stanno iniziando le registrazioni del nuovo disco di John Lennon e Yoko Ono. Il disco si chiama "DOUBLE FANTASY", per sottolineare la natura doppia del lavoro. Era cinque anni che l'ex Scarafaggio si è allontanato dalla scena musicale. La nascita, nel 1975, del secondo figlio Sean lo ha portato a cambiare vita, infatti John non fa più concerti, non incide dischi, e di rado tocca la chitarra e il pianoforte per comporre. Si limita a fare l'uomo di casa, chiuso con la moglie Yoko nei lussuosi appartenenti del Dakota Building, storico edificio newyorkese che s'affaccia su Central Park. Poi dopo una vacanza alle Bermuda, si riaccende in lui la voglia di fare musica. A bordo dello yacht Isis, Lennon scrive le canzoni che entrano a far parte del suo nuovo album.
La scaletta di DOUBLE FANTASY alterna le canzoni di John con quelle di Yoko. In copertina, i due si scambiano un tenero bacio. È il produttore Jack Douglas a selezionare i musicisti che affiancano Lennon: dal bassista Tony Levin al chitarrista Earl Slick, sono tutti di provata esperienza, eppure tremano al pensiero di suonare con un Beatle. Cosi DOUBLE FANTASY è per John Lennon l'album della rinascita. Il musicista è sulla soglia dei 40 anni d'età ed è convinto che i tempi siano definitivamente cambiati. Accantonata la protesta, gli ideali del flower power e il misticismo orientale, canta di vita privata, affetti, famiglia. La canzone simbolo di questo nuovo album o forse nuovo corso, è il singolo (JustLike) start in'Over. Il sound vagamente anni Cinquanta è un omaggio agli eroi di gioventù di Lennon. Uscirà il 24 Ottobre 1980: poche settimane dopo il musicista sarà ucciso a colpi di pistola davanti al Dakota, 6/10 alla memoria.
Tracce
(Just Like) Starting Over (John Lennon) – 3:56
Kiss Kiss Kiss (Yoko Ono) – 2:41
Cleanup Time (John Lennon) – 2:58
Give Me Something (Ono) – 1:35
I'm Losing You (John Lennon) – 3:57
I'm Moving On (Ono) – 2:20
Beautiful Boy (Darling Boy) (John Lennon) – 4:02
Watching the Wheels (John Lennon) – 3:35
Yes I'm Your Angel (Ono) – 3:08
Woman (John Lennon) – 3:32
Beautiful Boys (Ono) – 2:55
Dear Yoko (John Lennon) – 2:34
Every Man Has a Woman Who Loves Him (Ono) – 4:02
Hard Times Are Over (Ono) – 3:20
Bonus tracks nella riedizione del 2000
Help Me to Help Myself (John Lennon) – 2:37
Walking on Thin Ice (Ono) – 6:00
Central Park Stroll (dialogo) – 0:17
Singoli
(Just Like) Starting Over (John Lennon, 24 ottobre 1980, numero 1 UK, numero 1 U.S.)
Woman (John Lennon, 16 gennaio 1981, numero 1 UK, numero 2 U.S.)
Walking on Thin Ice (Yoko Ono, 20 febbraio 1981, numero 35 UK, numero 58 U.S.)
Watching the Wheels (John Lennon, 27 marzo 1981, numero 30 UK, numero 10 U.S.)
Versione "Stripped Down" 2010
Double Fantasy Stripped Down
Artista John Lennon, Yoko Ono
Tipo album Studio
Pubblicazione 2010
Dischi 2
Tracce 28
Genere Rock
Etichetta Capitol Records/EMI
Produttore Jack Douglas, Yoko Ono
Nel 2010 Double Fantasy è stato ripubblicato, rimasterizzato e remixato da Yoko Ono e Jack Douglas, in versione "stripped down", con arrangiamenti sonori più scarni rispetto agli originali, maggior enfasi sulla voce di Lennon, e con sonorità meno "anni ottanta". L'album è stato presentato in versione doppio CD con la nuova versione sul primo CD e la versione originale del 1980 sul secondo CD. La nuova copertina, una rielaborazione di quella originale dell'LP, è un disegno ad opera del secondogenito di Lennon, Sean.
CD 1
(Just Like) Starting Over - 4:24
Kiss Kiss Kiss - 2:45
Cleanup Time - 3:56
Give Me Something - 1:31
I'm Losing You - 4:26
I'm Moving On - 2:28
Beautiful Boy (Darling Boy) - 3:50
Watching the Wheels - 3:32
Yes, I'm Your Angel - 2:53
Woman - 3:45
Beautiful Boys - 3:16
Dear Yoko - 3:03
Every Man Has a Woman Who Loves Him - 4:46
Hard Times Are Over - 3:38
CD 2
(Just Like) Starting Over (John Lennon) – 3:56
Kiss Kiss Kiss (Yoko Ono) – 2:41
Cleanup Time (John Lennon) – 2:58
Give Me Something (Ono) – 1:35
I'm Losing You (John Lennon) – 3:57
I'm Moving On (Ono) – 2:20
Beautiful Boy (Darling Boy) (John Lennon) – 4:02
Watching the Wheels (John Lennon) – 3:35
Yes I'm Your Angel (Ono) – 3:08
Woman (John Lennon) – 3:32
Beautiful Boys (Ono) – 2:55
Dear Yoko (John Lennon) – 2:34
Every Man Has a Woman Who Loves Him (Ono) – 4:02
Hard Times Are Over (Ono) – 3:20
Riconoscimenti
Double Fantasy ha vinto il premio Grammy nel 1981 come "Album dell’anno".
Nel 1989, il disco si è piazzato alla posizione numero 29 nella classifica dei 100 migliori dischi degli anni Ottanta redatta da Rolling Stone.
Formazione
John Lennon – voce solista, armonie vocali e cori; chitarra ritmica e acustica; pianoforte e tastiere; arrangiamento e produzione.
Yoko Ono – voce solista e cori; arrangiamento e produzione.
Jack Douglas – arrangiamento e produzione.
Earl Slick – chitarra.
Hugh McCracken – chitarra.
Tony Levin – basso.
George Small – tastiere.
Andy Newmark – batteria.
Arthur Jenkins – percussioni.
Ed Walsh – oberheim, sintetizzatore.
Matthew Cunningham – dulcimer in "Watching the Wheels"
Randy Stein – Concertina
Howard Johnson – fiati.
Grant Hungerford – fiati.
John Parran – fiati.
Seldon Powell – fiati.
George "Young" Opalisky – fiati.
Roger Rosenberg – fiati
David Tofani – fiati.
Ronald Tooley – fiati.
Tony Davillo – arrangiamento sezione fiati.
Michelle Simpson, Cassandra Wooten, Cheryl Mason Jacks, Eric Troyer, Benny Cummings Singers, The Kings Temple Choir – cori.
Toshihiro Hamaya – assistente di produzione.
Lee DeCarlo – ingegnere del suono.
Non ricordo
chi o cosa elesse a miglior band degli anni ottanta gli U2, ma chi fondò quel
genere musicale non era nativo di Dublino. I primi a stravolgere la musica rock
introducendo suoni celtici e onde nuove furono, sul finire degli anni settanta,
due ragazzi di Glasgow: Jim Kerr e Charlie Burchill, che formarono un gruppo il
cui nome è ispirato da un verso di The
Jean Genie di David Bowie.
Cosi nascono
i Simple Minds.
Nel 1979
esordiscono con il disco Life In A Day,
ma il periodo più prolifico e mitico è
quello che va dal 1982 al 1989, in cui si trovano canzoni e dischi indimenticabili
(New Gold Dream 81,82,83,84, Don’t You (Forget About Me), Mandela Day, Alive
And Kicking, Sanctify Yourself, This Is Your Land e tanti altri).
Negli anni
novanta perdono un po’ lo smalto che li ha contraddistinti nel decennio
precedente, ma continuano a lavorare nelle direzione di un rock contaminato da
tradizioni scozzesi e suoni nuovi.
Bono e Jim Kerr
Sono la band
che ha inventato la musica alternativa, che ha ispirato gli U2, i quali hanno
interpretato le strade aperte da Jim Kerr, e a loro volta hanno influenzato
altre band.
Sono il
sogno dorato e l’anima della musica contemporanea.
Celebrate,
la definitiva raccolta, vuole ripercorrere tutti i momenti magici e nostalgici
dei Simple Minds, dalle panchine dei parchi di Glasgow, al Live Aid, dal
Mandela Day, ai quaranta milioni di dischi venduti nel mondo.
Parafrasando
la loro canzone più celebre… non ci dimenticheremo di loro.