giovedì 30 gennaio 2014

Never Mind The Bollocks Here’s The Sex Pistols

Il Terzo Lato Del Vinile - Il Sito


I Sex Pistols sono l’unica band essere entrata nella storia del rock avendo pubblicato un solo disco, ma Never Mind The Bollocks Here’s The Sex Pistols (Non Rompete i Coglioni Questi Sono I Sex Pistols) ha avuto, ed ha tuttora, un impatto storico e generazionale che va oltre le 11 canzoni presenti.
Il percorso è molto breve e quasi immaginario. Fili sottilissimi legano il gruppo inglese alla Banana dei Velvet Underground e ai Ramones.
 In realtà è il primo caso di rivoluzione punk in Inghilterra. Il concetto è semplice e viene dalla voce di tutti i giovani dell’epoca: è un grande vaffanculo a tutti.
 Al vecchio rock and roll.
 Alla regina.
Al futuro.
Nonostante le scarse capacità musicali di Sid Vicious (che fu escluso in tutti i modi dalle registrazioni, da vedere il film Sid & Nancy di Alex Cox del 1986) il disco ha un sound perfetto, unico e inimitabile, in una parola: punk, con Johnny Rotten sempre pronto a sputare verità.
Prima della pubblicazione del disco il 29 ottobre 1977, i Sex Pistols pubblicarono i quattro singoli dal novembre 1976 all’ottobre del ’77, i quattro pezzi indelebili: Anarchy In The UK, God Save The Queen (il cui vinile originale è considerato il più costoso al mondo), Pretty Vacant e Holidays In The Sun.
Ma prima del 1977, prima del disco e prima di raggiungere tutti  i giovani punk del mondo (fenomeno che, a dir la verità, avverrà a chiazze e con lentezza: in America solo nel 1991 raggiunse  un milione di copie), Johnny Rotten e gli altri conquistano Londra con una serie infinita di concerti nella City e nei dintorni. Il successo travolgente e la sostanziale differenza con il vecchio rock ne fanno uno specchio in cui possono vedersi i giovani, persi  altrimenti, i un mondo troppo vecchio: “tutto quello che stiamo facendo è cercare di distruggere qualcosa”.

È storica la data del 4 giugno 1976 quando i Sex Pistols suonarono al Lesser Free Trade Hall di Manchester, di fronte a 42 persone. La storicità dell’avvenimento deriva dal fatto che facevano parte dei 42 future figure di spicco della musica inglese, che vennero convinte da quel concerto e da quel gruppo a prendere in mano una chitarra: I Buzzcoks (“i giovanotti” nello slang di Manchester) organizzarono il concerto e dovevano essere il gruppo spalla ma non trovarono i musicisti. Mick Hucknall dei Simply Red. Anthony Wilson fondatore della storica Factory Records.
Ma i due rami più importanti che hanno preso come radici i Sex Pistols sono da un lato (di Manchester) Ian Curtis e Peter Hook dei Joy Division, in particolare i versi di Curtis sono il proseguimento macabro del No Future! No Future! gridato da Rotten; e dall’altro Morrissey, che insieme a Johnny Marr formerà i The Smiths, e nel 1986 scriveranno The Queen Is Dead (qui la recensione) un disco di protesta  contro la regina e gli ideali contemporanei, sicuramente con altri modi e senza la presunzione di diventare un pensiero di massa, ma il riferimento a God Save The Queen è evidente.

L’influenza punk dei Sex Pistols sarà immediata negli altri due gruppi punk di spicco : The Clash e Siouxsie And The Banshees.
  Johnny Rotten sciolse il gruppo di fronte alle isterie di Sid Vicious e formò immediatamente i PIL Public Image Limited, in cui il punk mutò in post-punk.
I gruppi celebri che hanno citato come riferimento i Sex Pistols sono gli Oasis, i Nirvana, i Green Day e i Guns’n’Roses.
Ma il punk fondato da Rotten e dai Sex Pistols ha avuto un effetto domino incredibile su tutta la scena rock come nessuno prima (e dopo).

ANARCHY IN THE UK

UK Album Chart: #1

Voto: 10/10



Never Mind The Bollocks Here’s The Sex Pistols (1977)

Side One
Holiday In The Sun
Liar
No Feelings
God Save The Queen
Problems

Side Two
Seventeen
Anarchy In The UK
Bodies
Pretty Vacant
New York
E.M.I.


Note: Submission was included as a one-sides seven-inch single

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