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Consideriamo solo gli album da The Joushua Tree in poi, gli altri erano dei demo.
Consideriamo solo gli album da The Joushua Tree in poi, gli altri erano dei demo.
Adam Clayton
9 marzo
1987.
The
Joushua Tree è l’album fondamentale degli U2.
29 milioni
di copie.
Uno dei più
importanti della storia della musica rock.
Gli U2 sfocati
di The Unforgettable Fire cercano di
mettere a fuoco scavando dall’interno. Entrano in contatto con alcune band
irlandesi e scoprono che sotto ai quadrifogli ci sono le radici del folk.
Keith
Richards conduce Bono sulle strade sconosciute del blues americano e gli U2
iniziano ad ampliare l’orizzonte.
Nel 1986
partecipano al tour di Amnesty Internation, A
Conspiracy Of Hope, che diventa un’altra occasione per scavarsi dentro, un
nuovo vocabolario per lanciare messaggi.
Tra il 1985
e il 1986 Bono compie due viaggi
fondamentali, uno in Etiopia a prestare servizio di volontariato per le
popolazioni bisognose insieme a sua moglie, l’altro a San Salvador e in
Nicaragua dove vede la coartazione imposta dagli Stati Uniti e la guerra
civile, finanziata sempre dagli USA.
La differenza
tra le distese americane, i deserti, le strade infinite e l’atteggiamento
autoritario della politica estera e di Ronald Reagan, danno a Bono nuovi occhi
per vedere due Americhe.
Il titolo
originario del disco, infatti, era proprio The
Two Americas e doveva essere un disco doppio (con quelle canzoni che
finirono nei b-side dei singoli), ma
gli U2 capirono che l’America che stavano scoprendo era tradizione e geografia.
E’ sentire sensazioni attraverso la vita solitaria e orgogliosa di
un albero del deserto. Di quella Yucca
Brevifolia, nome scientifico dell’albero di Giosuè, che è diventato un
simbolo impassibile.
Gli U2
riescono a far vedere con la musica i percorsi e le differenze dell’America.
Bono respira
libri di Kerouac e urli di Allen Ginsberg con il quale registreranno la poesia
in musica Drunk Chicken/America.
La celebre
foto dell’albero è scattata al Joshua
Tree National Park nel sud della California, mentre la foto di copertina e
quelle interne sono statte scattate al Zabrisky Point, lo stesso di
Michelangelo Antonioni, nel Death Valley
National Park.
The Joshua
Tree è dedicato alla memoria di Greg Carroll (1960-1986), un amico neozelandese
di Bono, conosciuto nel The Unforgettable
Fire Tour , morto in un incidente stradale con l’Harley-Davidson di Bono
mentre stava andando a fargli una commissione.
Gli U2
parteciparono al funerale in Nuova Zelanda e videro One Tree
Hill, la collina solitaria che domina Auckland che aveva sulla sommità pino
marittimo, immagine che da il titolo alla nona canzone del disco.
One Tree Hill fu pubblicata come singolo
solo in Nuova Zelanda e dal giorno in cui la scrissero, ogni volta che passano
da quelle parti la suonano in memoria del loro amico scomparso.
Il primo singolo del disco è With Or Without You(UK Single Chart: #1)
una delle più conosciute del disco, con un testo dalle differenti
interpretazioni (See the stone set in
your eyes/See the thorn twist in your side/ I wait for you/Sleight of hand and
twist of fate/On a bed of nails she makes me wait/And I wait… without you).
Potrebbe semplicemente
riferirsi ad ad un triangolo amoroso, ma siccome costituisce la parte finale
del trittico perfetto di The Jousha Tree
con le sentitissime Where The Streests
Have No Name e I Still Haven’t Found
What I’m Looking For, è molto più plausibile che il testo si riferisca alla
fede di Bono con Dio, o addirittura ai conflitti di Gesù diviso tra l’amore
celeste per il Padre e quello terreno per Maria Maddalena.
I Still Haven’t Found What I’m Looking For (UK Single Chart: #6) è forse la canzone più spirituale
degli U2, il testo parla di incertezze, di fede in Dio, di speranze nel futuro,
di ricercare se stessi (I believe in the
Kingdome Come/Then all the colours will bleed into one/ But yes I’m still
running/You broke the bonds/You Loosed the chains/You carried the cross/And my
shame/And my shame/ You know I believe it/ But I still haven’t found/What I’m
looking for).
Bullet The Blue Sky è il resoconto emotivo del viaggio di Bono in Nacaragua. è una delle
canzoni più grezze e pesanti degli U2 e rappresenta la parte buia dell’America,
quella di cui non parla nessuno (Across
the field you see the sky ripped open( See the rain through a gaping wound/
Pounding on the women ad children/Who run/Into the arms/Of America).
Bono
racconta così quell’esperienza: “non mi
avevano mai sparato addosso prima e tutto d’un tratto mi trovavo, con Ali, come
in mezzo ad una guerriglia. Ricordo il tonfo sordo dei proiettili, i mortai che
sparavano e facevano tremare la terra, mentre gli aeroplani volavano basso
cercando di spaventare i contadini. Iniziai a farmi domande: chi c’era dietro
tutto questo? Poi capii. Erano gli americani”.
Running To Stand Still ci riporta a
Dublino, più precisamente a Ballymun.
“Quando ero bambino, dietro casa nostra avevamo gli alberi: per me era una specie di
foresta. Poi la tirarono giù per costruire le sette torri di Ballymun, i
palazzi più alti di Dublino. All’inizio ci sembrava una cosa moderna, con gli
ascensori e tutto il resto, ma quando la gente venne mandata via dal centro
della città e costretta a vivere lì, iniziarono i problemi. Ci abitavano anche
persone splendide, ma lì dentro c’erano troppe esistenze rovinate. E dopo
qualche anno Ballymun raggiunse il più alto numero di suicidi in tutta l’Irlanda.
Questa
canzone parla di una delle tante esistenze di Ballymun, e l’espressione correre per stare fermi rende a pieno la
corsa di un tossicodipendente verso la sua dose.
Red Hill Mining Town, prima traccia del Lato B, è la critica alla
politica interna di Margaret Thatcher, che condusse gli inglesi alla
disoccupazione a alla chiusura di molte miniere. Il testo parla proprio della
frustrazione e dell’ostinazione di quei minatori.
In God’s Country ritorna il mix di
luoghi e sensazioni con l’America di sottofondo. Si parla della vita vera, di Libertà, Fede e Speranza.
Bono la
spiega in questo modo: “We need new
dreams tonight”: in quella frase c’è il cuore del pezzo. Ma dove sono i visionari,
la gente che sogna? Stiamo entrando in una nuova epoca, molto simile a quella
della rivoluzione industriale, in cui le macchine prendono il posto degli
uomini e la disoccupazione continua ad aumentare.
E la vita finisce per diventare sempre più
complicata.
Exit, penultima traccia dell’album, è la storia di un uomo religioso che diventa
molto pericoloso quando non riesce più a capire il mistero delle mani dell’amore.
E’, insieme a Bullet The Blue Sky, la
canzone più cruda del disco.
Il testo si riferisce al film The Night of the Hunter del 1955, in cui
si narra la vicenda di un sadico predicatore evangelico che ha tatuato sulla
mano destra LOVE e sulla sinistra HATE.
Mothers Of The Disappeared.
“Se facevi parte dell’opposizione in
Salvador dovevi stare attento a come ti comportavi, altrimenti ti seguivano e
ti portavano via. E basta. La gente veniva uccisa e fatta scomparire. Incontrai
le madri di alcuni di questi ragazzi scomparsi, donne molto coraggiose che
tenevano in alto le fotografie dei figli e chiedevano giustizia. Volevano sapere
dove erano stati seppelliti per poterli almeno piangere”.
Durante la guerra civile, tra il
1979 e il 1992, sparirono nel nulla più di ottomila salvadoregni (Midnight, our sons and daughters/Were cut
down and taken from us/ Hear their heartbeat/We hear their laughter/ In the
wind/ We hear thei laughter/ In the rain).
Il significato
profondo e l’immedesimazione di Bono di capisce a pieno durante il PopMart Tour
del 1998 a Santiago.
La canzone
più importante di tutto il disco, e di tutta la storia degli U2, e la prima
traccia dell’album.
E’ Where The Streets Have No Name , la
canzone per mezzo della quale gli U2 sono gli U2.
Dal giorno
in cui la scrissero è stata sempre suonata live durante i concerti.
In questa
canzone sono mescolate due realtà, quella del viaggio in Etiopia e quella riguardante
Belfast.
“Mi
raccontarono che a Belfast, a seconda della via dove qualcuno abita si può
stabilire, non solo la sua religione, ma anche quanti soldi guadagna,
addirittura a seconda del lato della strada in cui vive, perché più si risale
la collina più le case sono costose. Puoi quasi dire quanto guadagna uno dal
nome della strada dove abita e su quale lato della strada ha la casa. Questo mi
disse qualcosa, e così cominciai a scrivere di un posto dove le vie non hanno
un nome”.
Where The Streets Have No Name è un viaggio irrimandabile, di cui si
sente il bisogno, per trovare o ritrovare se stessi, e il contatto con l’anima
spesso impossibile nel grigio di una città, è correre e toccare la fiamma.
È raggiungere un luogo invisibile ma non inesistente.
Voto: 10/10
U2
- The Joshua Tree (1987)
Side One
Where The Streets Have No Name
I Still Haven’t Found What I’m Looking For
With Or Without You
Bullet The Blue Sky
Running To Stand Still
Side Two
Red Hill Mining Town
In God’s Country
Trip Through Your Wires
One Tree Hill
Exit
Mother Of The Disappeared
To The Memory Of Greg Carroll
1960-1986
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